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CATANZARO – Basta rinvii. Sulla sede della Scuola di magistratura occorre decidere e non tergiversare. A chiederlo non sono più i rappresentanti di Catanzaro e Benevento, città che si contendono la sede, ma direttamente il Csm che ha invitato il ministro della Giustizia, Paola Severino «a comunicare tutte le iniziative per garantire i tempi e i luoghi di attuazione della scuola della Magistratura». È quanto si legge in un emendamento, approvato oggi dal Plenum, inerente l’attuazione della scuola della Magistratura, per la quale oggi, Palazzo dei Marescialli ha deliberato il collocamento fuori luogo di cinque magistrati – Ernesto Aghina, Cosimo D’Arrigo, Giovanna Ichino, Giuseppe Meliadò e Raffaele Sabato – nominati componenti del Comitato direttivo della Scuola. 

Un emendamento a questa delibera, presentato dal togato di Unicost, Riccardo Fuzio e dal laico della Lega, Ettore Albertoni, rileva che «un momento di grave difficoltà finanziaria che allo stato non consente addirittura l’assunzione di 325 vincitori dell’ultimo concorso in Magistratura, appare essenziale che sia fissata una concreta road map per impedire che la formazione dei magistrati possa subire intralci o interruzioni non addebitabili a volontà nè del Csm nè della Scuola della Magistratura». Per questo i consiglieri chiedono al Guardasigilli «una parola chiara e certa», nonchè «decisiva» sulla «effettiva volontà del Ministero della Giustizia di dare attuazione alla ormai istituita scuola». 

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