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E’ stato presentato questa mattina dall’assessore calabrese alla Cultura, Mario Caligiuri (in foto), e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio, il Piano di dimensionamento regionale. Complessivamente si tratta di 102 nuovi indirizzi, tra i quali sono stati evidenziati tre istituti tecnici superiori (2 in provincia di Cosenza e uno in provincia di Reggio Calabria) e tre licei musicali (nelle province di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria), con la volontà di ampliare la presenza anche nelle altre province.
Le nuove offerte, così come sottolineato negli interventi, permetteranno di avere un sistema dell’istruzione più a passo con i tempi. Secondo Mercurio, che ha presentato i dati sul mondo scolastico, si tratta di «una svolta» per la Calabria, con l’obiettivo di «assicurare un raccordo tra la scuola e il mondo del lavoro».
Tra le cifre salienti che hanno permesso di avviare una programmazione diversa, Mercurio ha ricordato il calo degli alunni ma anche dei disabili, in entrambi i casi in controtendenza con l’andamento nazionale, quindi il dimensionamento scolastico che ha portato ad una riduzione dei vari tipi di istituto, ad eccezione dei Comprensivi.
«I tagli al personale ci sono – ha evidenziato il direttore generale – ma bisogna cercare di comprendere il fenomeno che porta alla determinazione dei posti in organico; negli ultimi dieci anni abbiamo avuto una riduzione media di sei mila studenti all’anno e, per quanto riguarda il sostegno, scendono gli alunni con disabilità e il nostro obiettivo è quello di assicurare il servizio a chi ne ha realmente bisogno». Rispetto al futuro, Mercurio ha sottolineato che «in prospettiva sembra che abbiamo raggiunto una stabilità rispetto alla perdita di autonomia degli istituti scolastici». Un’indicazione positiva che, a detta del responsabile dell’Usr, incide anche sul personale della scuola.
«Già per il prossimo anno – ha affermato Mercurio – il problema non esiste nè per il personale di ruolo, nè per i precari con contratto a tempo determinato, dal momento che rispetto ai 1.093 posti in meno previsti, ci saranno 1.784 docenti che saranno collocati a riposo. Il problema del precariato è innegabile, ma dinnanzi alla crisi economica che insiste in tutti i settori, la scuola realizzato nell’anno in corso 286 contratti a tempo indeterminato e 1.796 a tempo indeterminato». Le prospettive del settore sono state riprese dall’assessore Caligiuri, il quale ha aggiunto che «la scuola in Calabria ha cambiato passo, è più aderente a quelle che sono le esigenze dell’economia e della democrazia. C’è bisogno di profonde innovazioni strutturali e seguendo gli indirizzi del presidente Scopelliti stiamo intervenendo in ogni settore, da quello dell’edilizia a quello del recupero del ritardo scolastico. Stiamo cercando di intervenire in maniera seria – ha spiegato il componente dell’esecutivo calabrese – in tutte e cinque le province calabresi e i nuovi indirizzi che collegano sempre di più la scuola con il mondo del lavoro servono proprio per dimostrare questo cambiamento strutturale».
Secondo l’assessore, «siamo davanti ad un’operazione di trasparenza, con le indicazioni delle tendenze e dei numeri da parte dell’Usr per fare comprendere cosa avverrà nei prossimi mesi e nei prossimi anni». Per questo, Caligiuri ha consegnato a Mercurio due studi della Fondazione Agnelli che permettono di approfondire l’impatto del federalismo sulla scuola calabrese e la mobilità degli studenti universitari. «La Calabria è la regione dove si spende più Pil per la scuola – ha concluso l’assessore – e per noi il federalismo scolastico è una sfida, perchè potrà servire a ridurre il divario oppure per allargarlo, dipende da come il sistema si saprà porre».

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