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VIBO VALENTIA – I carabinieri hanno proceduto stamani al sequestro delle proprietà appartenenti o riconducibili al clan Patania di Stefanaconi per un valore di tre milioni di euro. Tra questi figura anche un noto locale di rivendita di prodotti alimentari ed una struttura adibita ad albergo.

LEGGI I NOMI DELLE PERSONE COINVOLTE E I BENI SEQUESTRATI

Il provvedimento su richiesta della Dda di Catanzaro al competente ufficio del tribunale che ha emesso la misura. Per il procuratore capo della Dda Vincenzo Lombardo «L’aggressione del patrimonio mafioso rappresenta la morte civile dei sui detentori perché in questo non possono far fronte ad una serie di spese ingenti tra le quali quelle legali».

LEGGI DELL’OPERAZIONE CHE HA BLOCCATO LA FAIDA

Gli esponenti di spicco della ‘ndrina “Patania” (LEGGI LE RIVELAZIONI SULLA MOGLIE DEL BOSS)sono ritenuti responsabili, oltre che del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso, anche di omicidi, episodi di usura, estorsioni e danneggiamenti commessi in concorso e con l’aggravante della mafiosità. Il provvedimento è frutto delle indagini dei Carabinieri che hanno permesso di rilevare la sproporzione tra il valore dei beni oggetto di sequestro e la consistenza reddituale dichiarata dagli indagati; ricostruire, con riferimento ai beni oggetto di sequestro, la loro riconducibilità all’attività del sodalizio investigato, quali “prezzo, prodotto o profitto” dell’attività delittuosa. 

LEGGI I MOTIVI ALLA BASE DELLA FAIDA

Ciò avviene a seguito, rappresentando dunque il prosieguo, delle attività investigative convenzionalmente denominate “Gringia” (LEGGI LA NOTIZIA SULLA SENTENZA E LE CONDANNE), “Dietro le quinte” e “Romanzo Criminale” con le quali l’Arma ha fatto luce: su una sanguinosa faida di ‘ndrangheta punteggiata da 5 omicidi e da 6 tentati omicidi nel territorio provinciale e sviluppatasi tra la consorteria mafiosa di Stefanaconi – appoggiata dal più potente locale di ‘ndrangheta dei Mancuso – e la “Società di Piscopio”, gruppo ‘ndranghetistico emergente e dichiaratamente resosi insofferente all’egemonia del “locale” di Limbadi. 

GUARDA LE FOTO DEI PRESUNTI PROTAGONISTI DELLA FAIDA

Nello specifico, a conclusione dell’attività investigativa, venivano eseguiti 22 decreti di fermo di indiziato di delitto e 25 ordinanze di custodia cautelare. Il provvedimento riguarda su immobili di pregio ad uso abitativo e commerciale rientranti nel compendio patrimoniale riconducibile a 6 esponenti di rilievo del prefato sodalizio ‘ndranghetistico di Stefanaconi. Spicca, per valore stimato, un fabbricato di Stefanaconi che attualmente ospita, oltre ad un distributore di benzina, anche un albergo con annesso ristorante.

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