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POTENZA – Oramai mancano davvero pochi giorni all’inizio della scuola, ma ancora pende una pesante spada di Damocle sulle cosiddette Sezioni primavera.

Un problema questo che, in Basilicata, riguarda circa 850 bambini.

«Non mancano i fondi in Basilicata – scrive in un’appassopnata lettera Filomena Briamonte, dell’associazione “Gioca giocando” di Sant’Arcangelo – manca la volontà di far crescere la nostra terra. Mi piace parlare con dati di fatto. Tutti bravi a promettere in campagna elettorale nessuno a fare niente per il popolo dopo la carica».

«Siamo stanchi di servire siamo stanchi di stare in silenzio a febbraio abbiamo costituito il primo comitato dei servizi alla prima infanzia e ad oggi dopo un anno dall inizio delle sezioni primavera attivate come volontari ancora nessun politico si assume la responsabilità di quanto fatto per non aver portato in bilancio di assestamento il reintegro dei contributi tolti? Ognuno colpevolizza l’altro non io non lui».

Nei fatti «i mancati pagamenti annuali degli enti gestori e la mancata programmazione regionale sono la causa dell’insuccesso dei servizi in Basilicata. Dicono che la Basilicata abbia le rette più alte dei servizi educativi dai 0-3 anni rispetto a Milano, non è stato detto però che i contributi regionali e comunali dei bandi del nido di Milano superano i 60.0000, in Basilicata 60.000 l’anno, delle sezioni primavera 30.000 decurtati del 59%».

Filomena Briamonte, quindi, a nome di 150 operatori del settore, chiede per le 53 sedi lucane sia pubbliche che private, il pagamento di quanto fatto per evitare che tutti i centri chiudano definitivamente. L’invito a educatori e assistenti all’infanzia è a far sentire la propria voce il prossimo 15 settembre alla Regione, perchè «il presidente Pittella volga lo sguardo all’importanza di quanto fatto negli ultimi anni con esito positivo nella conciliazione lavoro famiglia nella speranza che in giunta si possa riassestare il taglio del 59% comunicato solo a fine lavoro».

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