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«TUTTO quello che affermano, come si usa dire in questi casi, mi auguro che venga rettificato al momento giusto». E’ convinto di riuscire a dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli vengono mosse Nicola Gioscia, titolare della Gr Sistemi di Tito Scalo, indagato dalla procura della repubblica dell’Aquila nell’inchiesta sulla frode delle casette per gli sfollati del terremoto . Al Quotidiano della Basilicata ieri sera ha spiegato di aver appreso in mattinata dell’indagine e che il villaggio di Cansatessa non è stato l’unico su cui hanno lavorato. «Ne abbiamo fatti tre Cansatezza, San Gregorio e Colle Prigione». In totale sono 175 moduli abitativi, e a quanto pare per questi ultimi due villaggi non sarebbero stati rilevati problemi di sorta. «Per quello di cui parlano – così Gioscia che anche ieri sera era regolarmente al lavoro in azienda – io ho fatto solo le forniture. Cinque mesi più tardi non so nemmeno dove erano state sistemate». Ad assemblare il tutto in pratica sarebbero stati altri. «Per questo dico che mi attendo che vengano rettificate certe affermazioni». Insiste l’imprenditore. «Io sono stato proprio lontano. Non ho fatto niente. Hanno fatto i miei associati (…) Noi abbiamo lavorato notte e giorno qui a Tito perchè a suo tempo siamo riusciti a consegnare nei 44 giorni che ci aveva messo a disposizione Bertolaso». 

 

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