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SENISE – «Siamo stati aggrediti a Senise»: è questa la denuncia del Real Vietri, squadra che milita nel girone B del campionato di serie c-2 di calcio a5. A farsi da portavoce è l’allenatore, Domenico Telesca, deluso, amareggiato e contrariato per quanto sarebbe successo sabato pomeriggio nell’impianto sportivo di Senise. «In campo siamo stati martellati dagli avversari, l’arbitro non ha fatto nulla per placare gli animi. Ci sono state sul rettangolo di gioco alcune scaramucce, continuate poi a fine partita». Il riferimento di Telesca va a quanto sarebbe accaduto nel post-gara, che avrebbe visto protagonisti i tifosi di casa, almeno una settantina, che avrebbero inveito contro gli atleti vietresi (che in totale erano una decina), in particolare rifilando anche uno schiaffo all’atleta vietrese Giuseppe Nappi all’uscita del rettangolo di gioco: «Tutto sotto gli occhi dell’arbitro – dichiara Telesca – e ci auguriamo abbia scritto qualcosa in merito sul referto». Ma il fatto più vergognoso –se vero- sarebbe l’autore del gesto: «Lo abbiamo riconosciuto e sappiamo nome e cognome: è il padre di un giocatore del Senise che ha rifilato uno schiaffo a Nappi. Poi non contenti i tifosi hanno continuato ad aggredirci ed inveire contro di noi anche davanti agli spogliatoi. Per non parlare della dirigenza di casa, che non ha fatto assolutamente nulla per calmare gli animi, anzi ho dovuto farlo io». Assente a Senise –come sottolineato da Telesca- anche la forza pubblica.  Per la cronaca la partita è finita 5-4 per i padroni di casa, ma Telesca sottolinea: “Non vogliamo pensar male, ma chiediamo alla Figc e all’Aia rispetto per la nostra squadra, aldilà dei demeriti in campo, per garantire la regolarità dei campionato. Se non si puniscono questi atteggiamenti si creano guerre campanilistiche inutili e dannose». Già nella partita precedente vinta contro il Real Ferrandina per 3-2 a Senise, la società è stata multata per «intemperanze dei propri tifosi nei riguardi della direzione di gara». Insomma, quindi, non sarebbe la prima volta. L’allenatore non esclude eventuali azioni legali nei confronti dell’autore del gesto.

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