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UNA primavera per Sibari. E’ quella che si dovrà attendere per vedere il prezioso sito iniziare a risorgere dal fango. Dopo le altre primavere, “maledette”,  andate in archivio.  «Servirà la bella stagione per poter aprire i cantieri, perchè anche con poca pioggia, lì non si può entrare».  Parola del direttore regionale del Ministero dei Beni culturali in  Calabria, Francesco Prosperetti, che non vede margini per cominciare prima gli interventi sul sito soffocato dalla melma con i sette progetti, che vanno dalla rimozione del fango alla valorizzazione, e le cui gare si sono tutte chiuse tra novembre e dicembre. Le commissioni si stanno costituendo, mentre una è già al lavoro. Prosperetti ha tracciato gli intenti per Sibari in una intervista al “Quotidiano della Calabria”.

SI MUOVE ANCHE IL MONDO DELLO SPETTACOLO – Nella campagna “Mai più fango – Un sms per Sibari” (LEGGI) scende in campo anche il big degli agenti delle star italiane: Lucio Presta. Proprio lui fondatore del movimento culturale AmoCosenza e futuro candidato sindaco di Cosenza ha deciso di partecipare alla campagna lanciata dal Quotidiano garantendo, nell’evento che chiuderà l’iniziativa, affidato alla regia di Giancarlo Cauteruccio (LEGGI), la presenza di un grosso nome del mondo dello spettacolo. 

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I 18 MILIONI DALLA REGIONE – Intanto, mentre i giorni scorrono e il calendario segnerà sabato un anno dall’alluvione di Sibari, i tempi della burocrazia trascorrono più lenti. La salute del Polo museale di Sibari, comunque, è stata presa in cura dalla Regione Calabria grazie alla rimodulazione di un programma detto Poin (Programma operativo interregionale, nato nel lontano 2008. Nell’ultima formulazione la Regione Calabria, in una riunione del 23 luglio 2013 svoltasi presso la sede Mibac, con la partecipazione i rappresentanti della Regione Calabria del Mibac e dell’Autorità di gestione ha deciso di utilizzare parte di quei fondi per risanare il sito archeologico di Sibari. Per un importo complessivo di oltre 18 milioni di euro.

Nello specifico gli interventi considerati riguardano il Polo museale di Sibari per una nuova unità museale “Ippodameo” con nuovi depositi archeologici per un importo di 5 milioni di euro. Per il Parco archeologico della Sibaritide: interventi urgenti di salvaguardia e conservazione post-evento alluvionale per 2 milioni di euro, Trincee drenanti nell’ambito di Parco Cavallo e opere di valorizzazione e riqualificazione dell’area archeologica per circa 5 milioni; un nuovo edificio accoglienza di Parco Cavallo e opere di riqualificazione e valorizzazione del parco archeologico per circa 4 milioni; opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale dell’Oasi di Casa Bianca per circa un milione di euro; la dismissione dei depositi di materiale archeologico esistenti e delle opere di completamento di Parco Cavallo e dell’area dell’Oasi di Casa Bianca per un altro milione.Il decreto è stato confermato il 15 ottobre 2013 e considerato immediatamente appaltabile. Ma allora in questi tre mesi come mai l’appalto non è stato bandito? 

«Il bando – spiega l’assessore al Bilancio della Regione Calabria, Giacomo Mancini – è stato pubblicato il 30 settembre scorso dal cosiddetto soggetto attuatore che è il ministero dei Beni culturali attraverso i suoi rappresentanti regionali, e cioè la direzione regionale della soprintendenza dei Beni culturali. Il cronoprogramma proposto prevede l’aggiudicazione del bando entro i primi giorni di febbraio. Formalmente il nostro compito è terminato con l’individuazione degli interventi e il finanziamento degli stessi, tra i quali il Polo Museale di Sibari per 18,02 milioni di euro. Il Ministero, mi assicurano gli uffici, prevede l’inizio dei lavori per la prossima primavera. Per parte nostra vigileremo perché non si perda nemmeno un giorno». 

UN’INTERROGAZIONE SUI RITARDI – Sui tempi e le modalità di intervento a Sibari ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale il capogruppo Pd Sandro Principe: «E’ essenziale – afferma – che si chiarisca una volta per sempre che il Por Calabria 2007/2013 aveva previsto la liberazione di Sibari dalle acque, la ripresa degli scavi ed altre iniziative innovative e che la Regione è stata, in merito, latitante ed inerte, in quanto non è stata in grado di attuare le elaborazioni progettuali, pur essendo le stesse sostenute da adeguate risorse finanziarie. I finanziamenti di cui parlano esponenti della Giunta Scopelliti, infatti, sono quelli previsti dal suddetto Por, nel quale si fa un chiaro riferimento proprio al PoIn, e che sarebbero andati persi se non fossero stati recuperati dall’ex Ministro Barca. Nessun merito, pertanto, può accampare il Governo Scopelliti per le risorse finanziarie disponibili sin dal lontano 2007 per il sito di Sibari, ma piuttosto il demerito per non averle sapute utilizzare fino a questo momento. Il nostro impegno – ha detto Principe – unitamente ai Parlamentari calabresi sarà rivolto a sollecitare il Ministro Bray ad attuare i progetti per valorizzare Sibari sorretti dalle risorse più sopra indicate».

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