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LA CALABRIA risponde all’ appello del Quotidiano per salvare uno dei suoi più importanti beni culturali, l’area archeologica di Sibari colpita dal fango e dopo un anno dal disastro ancora lontana dal tornare ad essere uno dei gioielli turistici della regione. La campagna del nostro giornale “Mai più fango – Un sms per Sibari” è stata lanciata pochi giorni fa e l’immediato segnale di un interesse dei calabresi è confortante. Sono in tanti a voler fare qualcosa per chiedere alle istituzioni un impegno rapido e concreto per Sibari, tanti coloro che stanno accogliendo l’idea del direttore Matteo Cosenza di diventare, attraverso il gesto simbolico di un sms, sottoscrittori di un grande evento che serva a raccogliere fondi per la rimessa in sicurezza e la piena fruizione dell’area archeologica di Sibari. Una mobilitazione per dire agli enti che bisogna iniziare ad agire. 
Lo ha già fatto Vincenzo Arvia, presidente dell’associazione culturale Aps, che prende spunto dalla campagna del Quotidiano per riproporre la sua candidatura di Sibari nelle liste dei patrimoni mondiali Unesco. Scrive Arvia: «Direttore Matteo Cosenza, manifesto piena condivisione per la Sua rinnovata iniziativa a favore della qualificazione del sito archeologico di Sibari, così pure per l’articolo pubblicato oggi del professor Battista Sangineto, ma perdonerà la mia insistenza nel riproporre la candidatura del luogo per l’inserimento nella lista dell’Unesco, come ho già suggerito alle più qualificate organizzazioni ambientali lo scorso anno e anche alla Sua Redazione. Al momento risultano già presentate all’Unesco due cadidature calabresi per l’inserimento nella lista propositiva dei siti: il Monastero Cattolico di Stilo e complessi basiliano-bizantini e il Parco Nazionale della Sila, oltre a una, dopo l’inserimento ufficiale nel 2013 della Varia di Palmi, nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, per la Festa dell’Abete, per la quale sono stato ideatore e coordinatore. La proposta per Sibari da parte del Quotidiano, opportunemente sostenuta, darebbe un brand internazionale alla Calabria».
Da Vincenzo Arvia arriva anche un commento poco lusinghiero sull’interesse che la situazione allarmante di Sibari suscita nelle associazioni nazionali: «Dopo la mia iniziativa di sollecitare le massime organizzazioni ambientali a candidare Sibari archeologica nella Lista dei Siti Unesco, solo due associazioni ambientali hanno preso in considerazione la proposta: il Wwf Calabria e la Federazione Pro Natura. Questa è la dimostrazione palese che un bene unico di importanza universale non interessa neanche chi a queste cose dovrebbe dedicare maggiore attenzione. Gradirei che Il Quotidiano della Calabria riportasse tale iniziativa affinché Sibari non rimanga per altri secoli sotto terra». 
Un’altra sentita adesione alla campagna del Quotidiano pro Sibari è giunta dall’associazione culturale Seminaria. Scrive il presidente Pierluigi Pedretti: «Ecco, anche noi di Seminaria, che da tempo ci impegniamo nella promozione culturale e civile, vogliamo aderire all’iniziativa lanciata dal Quotidiano della Calabria. Anche noi vogliamo pensare – col direttore Matteo Cosenza – “ad un grande evento, che catalizzi la sottoscrizione volontaria” per salvare Sibari. Vogliamo essere vicini a intellettuali come Battista Sangineto, che non solo si occupano di farci conoscere la nostra storia, ma che da anni  ci spronano a risvegliare le nostre addormentate coscienze di cattivi cittadini».
«La Calabria – sottolinea Pedretti – ha necessità di ripartire dalle persone più sensibili, dalle associazioni, dai gruppi organizzati che tanto fanno per rendere la Calabria diversa. Non è più tempo di stare a guardare confidando solo nei politici nostrani, spesso amministratori incapaci. Non possiamo delegare più ai mediocri la guida della nostra martoriata terra. La vera politica si deve fare partendo dal basso, e la cultura, con la salvaguardia del nostro patrimonio, è imprescindibile se si vuole essere una vera comunità». 
Da Rogliano Carmine Altomare risponde così: «Complimenti per questa ennesima iniziativa cui aderisco volentieri già sin d’ora nei modi che si andranno a definire. Avevo suggerito alla delegazione Fai di Cosenza  di attivare un sms nazionale per inviare le quote ma non ho avuto notizie al riguardo. Sono certo che ora il movimento d’opinione che si creerà dopo la vostra proposta sarà di forte stimolo, e pertanto apprezzo molto l’invito».

LA CALABRIA risponde all’ appello del Quotidiano per salvare uno dei suoi più importanti beni culturali, l’area archeologica di Sibari colpita dal fango e dopo un anno dal disastro ancora lontana dal tornare ad essere uno dei gioielli turistici della regione. La campagna del nostro giornale “Mai più fango – Un sms per Sibari” è stata lanciata pochi giorni fa e l’immediato segnale di un interesse dei calabresi è confortante. Nei prossimi giorni saranno indicate le modalità per inviare il proprio contributo e per monitorare la cifra complessiva raggiunta.

 

Sono in tanti a voler fare qualcosa per chiedere alle istituzioni un impegno rapido e concreto per Sibari, tanti coloro che stanno accogliendo l’idea del direttore Matteo Cosenza (LEGGI) di diventare, attraverso il gesto simbolico di un sms, sottoscrittori di un grande evento che serva a raccogliere fondi per la rimessa in sicurezza e la piena fruizione dell’area archeologica di Sibari. Una mobilitazione per dire agli enti che bisogna iniziare ad agire. 

Lo ha già fatto Vincenzo Arvia, presidente dell’associazione culturale Aps, che prende spunto dalla campagna del Quotidiano per riproporre la sua candidatura di Sibari nelle liste dei patrimoni mondiali Unesco. Scrive Arvia: «Direttore Matteo Cosenza, manifesto piena condivisione per la Sua rinnovata iniziativa a favore della qualificazione del sito archeologico di Sibari, così pure per l’articolo pubblicato oggi del professor Battista Sangineto, ma perdonerà la mia insistenza nel riproporre la candidatura del luogo per l’inserimento nella lista dell’Unesco, come ho già suggerito alle più qualificate organizzazioni ambientali lo scorso anno e anche alla Sua Redazione. Al momento risultano già presentate all’Unesco due cadidature calabresi per l’inserimento nella lista propositiva dei siti: il Monastero Cattolico di Stilo e complessi basiliano-bizantini e il Parco Nazionale della Sila, oltre a una, dopo l’inserimento ufficiale nel 2013 della Varia di Palmi, nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, per la Festa dell’Abete, per la quale sono stato ideatore e coordinatore. La proposta per Sibari da parte del Quotidiano, opportunemente sostenuta, darebbe un brand internazionale alla Calabria».Da Vincenzo Arvia arriva anche un commento poco lusinghiero sull’interesse che la situazione allarmante di Sibari suscita nelle associazioni nazionali: «Dopo la mia iniziativa di sollecitare le massime organizzazioni ambientali a candidare Sibari archeologica nella Lista dei Siti Unesco, solo due associazioni ambientali hanno preso in considerazione la proposta: il Wwf Calabria e la Federazione Pro Natura. Questa è la dimostrazione palese che un bene unico di importanza universale non interessa neanche chi a queste cose dovrebbe dedicare maggiore attenzione. Gradirei che Il Quotidiano della Calabria riportasse tale iniziativa affinché Sibari non rimanga per altri secoli sotto terra». 

Un’altra sentita adesione alla campagna del Quotidiano pro Sibari è giunta dall’associazione culturale Seminaria. Scrive il presidente Pierluigi Pedretti: «Ecco, anche noi di Seminaria, che da tempo ci impegniamo nella promozione culturale e civile, vogliamo aderire all’iniziativa lanciata dal Quotidiano della Calabria. Anche noi vogliamo pensare – col direttore Matteo Cosenza – “ad un grande evento, che catalizzi la sottoscrizione volontaria” per salvare Sibari. Vogliamo essere vicini a intellettuali come Battista Sangineto, che non solo si occupano di farci conoscere la nostra storia, ma che da anni  ci spronano a risvegliare le nostre addormentate coscienze di cattivi cittadini».

«La Calabria – sottolinea Pedretti – ha necessità di ripartire dalle persone più sensibili, dalle associazioni, dai gruppi organizzati che tanto fanno per rendere la Calabria diversa. Non è più tempo di stare a guardare confidando solo nei politici nostrani, spesso amministratori incapaci. Non possiamo delegare più ai mediocri la guida della nostra martoriata terra. La vera politica si deve fare partendo dal basso, e la cultura, con la salvaguardia del nostro patrimonio, è imprescindibile se si vuole essere una vera comunità». Da Rogliano Carmine Altomare risponde così: «Complimenti per questa ennesima iniziativa cui aderisco volentieri già sin d’ora nei modi che si andranno a definire. Avevo suggerito alla delegazione Fai di Cosenza  di attivare un sms nazionale per inviare le quote ma non ho avuto notizie al riguardo. Sono certo che ora il movimento d’opinione che si creerà dopo la vostra proposta sarà di forte stimolo, e pertanto apprezzo molto l’invito».

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