X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

Egregio Direttore, l’iniziativa “Mai più fango – Un sms per Sibari” sta meritatamente ottenendo numerose adesioni; pensiamo che questo progetto di denuncia, sensibilizzazione e coinvolgimento fattivo testimoni come proprio gli organi di informazione in Calabria, a dispetto di un immobilismo istituzionale spesso insopportabile, possano fornire risposte il cui valore supera di gran lunga i motivi che le hanno generate. Sibari e quanto accaduto sono un emblema di come e quanto la Calabria – o per meglio dire i diversi livelli di respon-sabilità istituzionale e di governo – abbia maltrattato le sue innegabili e preziose risorse; la disattenzione verso quel luogo unisce drammaticamente tre aspetti, il non essere consapevoli ed attenti al proprio passato, l’incapacità di una costante e sollecita tutela, l’assenza di una efficace strategia di valorizzazione rispetto ad un contesto di impareggiabile valore, fascino e bellezza. Tanti luoghi nello straordinario giacimento storico, culturale ed archeologico della Calabria versano in condizioni di colpevole abbandono ma a Sibari – come opportunamente sottolineato dal Quotidiano – si è passato il segno. 

È esondato un fiume ma pensiamo che gli argini da demolire siano quelli dell’indifferenza e – nei casi peggiori – di una fatalistica rassegnazione; è giusto ed è doveroso che ciascuno faccia la propria parte ed è per questo che da parte nostra –senza dilungarci troppo in inutili ragionamenti sul ruolo e sulla funzione della stampa – condividiamo totalmente l’iniziativa lanciata dal Quotidiano della Calabria. 
L’agenzia di stampa News&Com, di cui sono presidente, aderisce convintamente all’iniziativa “Mai più fango – Un sms per Sibari” ed assieme alle emittenti radiofoniche coinvolte nel nostro progetto (Radio AKR, Radio Città Metropolis, Radio SMC, Radio One Scalea, Radio Sibari Sole, Radio Studio 97, Radio Valentina, Radio Onda Verde, Radio Serra 98, Radio Amica in Blu, Radio EcoSud, Radio Gamma, Radio Freccia Network, Radio Studio 95 e Radio 7) garantirà – qualora questo sostegno dovesse essere valutato positivamente – la realizzazione e la messa in onda gratuita di uno spot radiofonico su tutte e 15 le radio partner. Certi di contribuire alla diffusione di una cosi meritoria iniziativa e con il concorde sostegno delle emittenti radiofoniche garantiremo in concreto la messa in onda di 70 spot giornalieri. 

 Paola Militano 

Innanzitutto la ringrazio per questa adesione sollecita e fattiva. Sicuramente troveremo il modo per concretizzare la collaborazione che è abbastanza semplice vista la sua proposta che accogliamo calorosamente. Ma ne approfitto per fare alcune riflessioni sull’iniziativa “Mai più fango – Un sms per Sibari”, e anche per lanciare a nostra volta una proposta. Sibari non è di nessuno ed è di tutti. È patrimonio della Calabria, dell’Italia, dell’Europa, del mondo. Da qui occorre partire per capire che nessuno, e meno che mai il nostro giornale, può mettere il cappello su una presa di coscienza, auguriamoci la più ampia possibile, da parte dei cittadini. 
Com’è nato quell’articolo del 31 dicembre? Un carissimo amico mi telefonò per segnalarmi una paginata del Corriere della Sera sullo stato di Sibari da cui, tanto per cambiare, la Calabria usciva a fettine. Parlammo un po’ e lui disse che occorreva fare qualcosa per riparare almeno in questa occasione, tanto rilevante per il valore materiale e simbolico del sito archeologico, l’immagine ancora una volta, e non immeritatamente, di questa terra. Il collega e amico Gian Antonio Stella, in realtà, aveva scritto sinteticamente quello che da un anno i lettori del Quotidiano hanno potuto leggere ripetutamente. Sapete com’é, se la ramanzina al figlio (guai a dire scappellotto, oggi ti arrestano) la fa il genitore non succede nulla di grave, ma se la fa un altro, non della famiglia, apriti cielo. Dunque, fango su Sibari, nuovo fango sulla Calabria. Che fare? Protestare contro le istituzioni e quanti avevano il compito di agire e non lo hanno fatto non solo nell’ultimo anno ma da tempo immemorabile? Già fatto tante volte e sarà fatto ancora. (Specie quando i soldi, cospicui, per intervenire erano e sono disponibili, come scrive in queste pagine Rosita Gangi, e ce li ha dati l’Europa, che forse in futuro farebbe meglio a stanziare solo quello che ci meritiamo visto che non sappiamo spendere quelli che ci mandano.) 
Perciò abbiamo immaginato un’iniziativa che parlasse positivo, che mettesse in scena una Calabria finalmente orgogliosa dei propri tesori e vogliosa di rivendicare con i fatti la propria identità. Non il solito piagnisteo, ma uno scatto dei calabresi che dicesse all’Italia e al mondo: siamo in campo, concretamente e simbolicamente, e non siamo quella comunità senza speranze come ci descrivete. Così è nata quella quella proposta che in poche settimane ha fatto già tanto cammino. Ma proprio perché Sibari è di tutti e di nessuno, neanche noi avevamo ed abbiamo il proposito di mettere, come dicevo, il cappello sull’iniziativa. Da qui è scaturita l’idea di chiamare in un ruolo di primo piano due istituzioni, se possiamo dire, superiori e terze: la Fondazione Carical come garante dell’operazione e come soggetto che riceve e trasferisce i soldi raccolti con vincolo di destinazione assoluta per Sibari, e l’Università della Calabria, la massima istituzione culturale e tra le maggiori del Paese, che diventa il soggetto e il luogo dell’iniziativa pubblica per Sibari. Siamo stati fortunati avendo dall’altra parte due interlocutori importanti, uomini di cultura prima ancora che tecnici, il presidente della Fondazione, Mario Bozzo, e il rettore dell’Unical, Gino Crisci, che ha immediatamente capito l’importanza di questa apertura dell’ateneo al territorio. Ho ricordato questa genesi e questo passaggio strategico proprio per dire che la disponibilità dell’agenzia che raccoglie tante radio calabresi non solo va accolta ma va estesa. Credo che tutti i media calabresi possano svolgere un ruolo importante non associandosi a quello che fa il Quotidiano ma aderendo a quello che fanno Unical e Fondazione Carical. Radio, televisioni, Rai, quotidiani, settimanali, agenzie, periodici, siti e mondo della Rete. 

Il Quotidiano della Calabria ha, se si vuole, solo il merito di aver promosso e stimolato questa mobilitazione, ma ognuno potrà fare la parte che preferisce per concorrere al protagonismo dei calabresi, sia come singoli cittadini sia come membri di associazioni, comitati, enti e tutto il reticolo dell’organizzazione della vita democratica. Lo scopo è molto chiaro e semplice: fare qualcosa di concreto per Sibari, sollecitare un impegno responsabile e sollecito agli organi chiamati per legge, a partire dall’articolo 9 della Costituzione, a garantirne la tutela e la fruizione, e togliere non solo il fango dagli Scavi ma anche dal volto della Calabria. E in tutta sincerità non so quale fango faccia più male. Liberiamocene presto, tutti insieme. 
Matteo Cosenza
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE