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L’8 giugno sciopereranno i ferrovieri calabresi che attueranno una manifestazione a Roma. «Più volte negli ultimi due anni- dice Nino Costantino, segretario generale della Filt-Cgil calabrese – i sindacati dei trasporti calabresi unitariamente hanno proclamato azioni di sciopero generale nel tentativo di evitare la continua spoliazione dei posti di lavoro nel settore e dei servizi di utilità collettiva.
Lo abbiamo fatto nel settore ferroviario quando, con cadenza semestrale, hanno tagliato treni a lunga percorrenza e nel trasporto regionale, nel settore dell’autoferro quando il Governo ha scippato risorse e quando grandi aziende pubbliche hanno annunciato tagli drastici come nelle Ferrovie della Calabria, nel Porto di Gioia Tauro per evitare il ridimensionamento della più grande infrastruttura produttiva del Mezzogiorno, nel settore degli appalti ferroviari per chiedere trasparenza e rigore.
Abbiamo fatto queste azioni di protest – aggiunge – con forza e determinazione ma anche con la responsabilità di chi agiva per difendere i posti di lavoro nel settore e soprattutto per difendere il complesso dei lavoratori dipendenti, i pensionati e i giovani, che del trasporto pubblico collettivo sono i fruitori di un servizio spesso insufficiente e di scarsa qualità. Ma il saccheggio non si è fermato. Viene smantellato Cargo, il servizio merci delle ferrovie, e i lavoratori vengono trasferiti con una semplice comunicazione nel Nord del Paese; vengono spostate le attività di circolazione in altre regioni; vengono cancellati ulteriori treni e servizi. Di fronte a questo scenario devastante, – scrive – il gruppo FS sta provocando lucidamente la totale cancellazione dei servizi ferroviari in Calabria e la perdita di centinaia di posti di lavoro. Ma un’altra giornata di sciopero con manifestazione in Calabria non avrebbe avuto più senso. Qualche mese addietro il Ministro dell’Economia Tremonti è voluto venire in treno in Calabria per rendersi conto che i servizi sono scadenti e che i treni verso la Calabria «viaggiano più lenti dei moscerini».
Evidentemente era solo propaganda visto che da allora ad oggi nessuna azione concreta è stata presa a favore della mobilità ferroviaria calabrese. Nessuna risorsa in più, nessuna programmazione, nessun treno ripristinato. E, molto spesso, i calabresi rimangono fuori persino dalle promozioni verso gli utenti che Trenitalia offre al resto degli italiani. Adesso vogliamo ricambiare la visita di Tremonti. Giorno 8 giugno i ferrovieri calabresi in sciopero -annuncia – manifesteranno a Roma per dire ai Ministri Tremonti e Matteoli, oltre che all’amministratore delegato Moretti, che i calabresi rivendicano lavoro, servizi e diritti. È una protesta forse inusuale, sicuramente però è il segnale che la misura è colma».

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