X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede al presidente della regione e commissario alla sanità Giuseppe Scopelliti, di «fermarsi in tempo, di bloccare lo smantellamento dell’ospedale «Santa Barbara» di Rogliano per garantire il diritto alla assistenza e alla salute dei cittadini di un vasto e popoloso comprensorio per evitare che salga la tensione sociale, per scongiurare il rischio e pericolo di una vera e propria rivolta popolare».
Corbelli, che su invito degli organizzatori domani, martedì, parteciperà alla manifestazione popolare a Rogliano, afferma che «si deve rispettare la protesta pacifica dei sindaci del Savuto e di migliaia e migliaia di persone che combattono per difendere un presidio sanitario, particolarmente importante e assolutamente indispensabile per la specificità del territorio, che chiedono di non essere abbandonati e privati di una assistenza sanitaria adeguata e di un pronto intervento in una realtà difficile, problematica come il Savuto».
Il coordinatore di Diritti Civili invita il Governatore «a promuovere subito un tavolo istituzionale per arrivare ad una soluzione condivisa della delicata problematica sanitaria che investe molti comuni e migliaia e migliaia di persone. Quello che occorre immediatamente fare è fermare subito lo smantellamento dell’ospedale «Santa Barbara» che va anzi potenziato e messo in condizione di operare in modo efficiente.
Smantellare oggi il nosocomio di Rogliano, che da oltre trent’anni rappresenta un presidio di buona sanità, significa mandare allo sbaraglio e mettere a rischio non solo l’assistenza ospedaliera, ma la salute e la stessa vita dell’intero vasto comprensorio del Savuto. Significa privare dell’assistenza sanitaria immediata e mettere in pericolo migliaia e migliaia di persone, che per raggiungere l’ospedale più vicino dovrebbero raggiungere Cosenza. Percorso, d’inverno, con la neve, problematico per molti comuni del Savuto.
Lo smantellamento dell’ospedale di Rogliano – conclude Corbelli – rappresenterebbe per queste ragioni un fatto gravissimo, un attentato alla assistenza sanitaria e alla salute dei cittadini».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE