X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

PISTICCI – Si è svolto ieri un sopralluogo tecnico nella zona interessata dalla fuoriuscita di greggio a seguito della rottura dell’oleodotto Viggiano – Taranto, che si è verificata alla condotta nei pressi di San Teodoro di Pisticci.
L’Eni, com’è noto, ha reso pubblico l’episodio il 14 novembre scorso. Erano presenti sul luogo, il direttore di Arpab Aldo Schiassi; Gaetano Santarsia e altri funzionari dell’Arpab; il sindaco di Pisticci Vito Di Trani, l’assessore all’Ambiente di Pisticci, Pasquale Grieco, Laura Stabile di Legambiente Pisticci, la Polizia locale e il proprietario dell’area confinante.
Il sopralluogo si è reso necessario al fine di caratterizzare per il campionamento dei terreni interessati e le conseguenti analisi di laboratorio.
L’area cantierata è di oltre 500 mq e sul posto si percepisce un forte odore d’idrocarburi. Anche se l’Eni, invitata ma assente al sopralluogo, ha comunicato il 14 novembre «che sono terminate, in data odierna, le azioni di prevenzione e messa in sicurezza attuate presso l’area interessata dall’evento, i materiali prodotti a seguito delle suddette azioni di messa in sicurezza, saranno gestiti come rifiuto ai sensi della normativa di settore vigente e pertanto smaltiti presso impianti autorizzati», il sindaco di Pisticci ha manifestato la sua preoccupazione di fronte all’episodio che, a prescindere dalla sua natura dolosa o meno, è l’ennesima dimostrazione dell’inquinamento cui è esposto il territorio e che la filiera del petrolio merita tutta l’attenzione con l’utilizzo delle migliori tecnologie al fine di dare priorità alla tutela dell’ambiente.
La riunione si è spostata nella sala Giunta della Delegazione comunale di Marconia, dove è stata raggiunta dall’ingegner Cao dell’Eni, per redigere il verbale delle operazioni della giornata.
Sull’episodio è intervenuta con una nota anche l’Ugl di Basilicata, condividendo in pieno le preoccupazioni del sindaco di Pisticci, «è l’ennesima dimostrazione dell’inquinamento cui è esposto il territorio e che la filiera del petrolio merita tutta l’attenzione con l’utilizzo delle migliori tecnologie al fine di dare priorità alla tutela dell’ambiente. -spiegano Pino Giordano e Giovanni Tancredi- siamopreoccupati per quanto accaduto nella valle Pisticcese che, si sia trattato di una manomissione e/o di un fatto doloso, in ogni caso il risultato non cambia, perché la conseguenza è l’inquinamento dei terreni in cui è noto a tutti alloggiano rifiuti pericolosi. Ora si aggiungono acque in cui scaricano liquami non depurati. La gente muore quasi esclusivamente per cancro, eppure ci si interroga ancora se questi siano elementi sufficienti per intervenire in modo adeguato e decisivo. Ma -proseguono– non vogliamo che, eccetto il sindaco, altri non prendano decisioni chiare e tempestive su tale questione. L’Ugl, nelle proprie possibilità e competenze, è determinata a collaborare, apprezza notevolmente l’operato dell’Amministrazione comunale di Pisticci ed invita il sindaco Di Trani a proseguire, costituendosi parte civile nei confronti di coloro che hanno e, continuano a contribuire all’inquinamento. Tutte le istituzioni e gli organi di controllo sono obbligati a non abbassare il livello di attenzione nei confronti della problematica emersa dello smaltimento presso Tecnoparco di Pisticci Scalo dei reflui provenienti dal Cov di Viggiano».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE