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CROTONE – Il Centro Teatro Calabria che ha avviato il progetto di Residenza Teatrale “Le Arti del Gesto – Le trasversali della creazione artistica” ha deciso dal 12 aprile di sospendere ogni attività della Residenza. Una decisione drammatica che basa la sua ragione d’essere sulla mancata liquidazione della prima parte del finanziamento previsto dalla Convenzione siglata a suo tempo con la Regione malgrado Il Centro Teatro avesse presentato tutta la documentazione necessaria ivi compresa anche la polizza fideiussoria a garanzia. A seguito della presentazione della documentazione poi il Dipartimento 11 ha trasmesso alla Ragioneria il relativo decreto di liquidazione. 

Pur essendo, quindi, tutto in regola sotto il profilo formale il denaro non è stato liquidato e «per circa due mesi – affermano i responsabili del Centro Teatro – la giustificazione addotta per il ritardo è stata che “c’erano seri problemi al sistema informatico” il che sembra una ben strana motivazione e buon senso vorrebbe che dopo un mese e mezzo se il problema non è risolto si manda via la società addetta o i responsabili del servizio, per chiara incapacità professionale». Tuttavia alla spiegazione addotta l’organizzazione culturale non crede. Inoltre, il Centro Teatro Calabria ha voluto puntualizzare che «la Residenza di Cotronei in circa due mesi d’attività ha già suscitato grande interesse coinvolgendo alcuni dei più grandi maestri del teatro e della danza europea quali gli attori e registi Mario Mattia Giorgetti, Carlo Boso, Ferruccio Soleri, Enrico Masseroli, Andrea Cavarra, Cathy Marchand e Renata Mezenov Sa, i coreografi Amedeo Amodio e Gillian Wittingham, la percussionista giapponese Midori Tadaka ed altri in corso di definizione per i prossimi anni come il Theatre du Soleil di Parigi, i registi il russo Yuri Liubimov (Teatro Taganka di Mosca) e il giapponese Tadashi Suzuki (Suzuki Company of Toga)». Malgrado questo successo «la grave decisione di interrompere le attività è dovuta all’impossibilità da parte del Centro Teatro Calabria di anticipare ulteriormente le spese del Progetto, tenuto conto che il Centro ha già anticipato parte delle spese relative al contributo della L.R. 03/2004 per l’anno 2010 e non liquidato nel 2011 perché impedito dal rispetto dei vincoli derivanti dal Patto di Stabilità anno 2011 e che per l’approntamento del decreto di liquidazione è necessario attendere la riallocazione delle somme perenti (di competenza del Dipartimento Bilancio)» senza contare che «la liquidazione sarà istruita a seguito della presentazione della relativa rendicontazione». 

A ciò va aggiunto che «gli istituti bancari italiani non concedono credito o anticipazione su progetti alle Associazioni, e quindi il peso grava esclusivamente sui soci e i lavoratori dello spettacolo coinvolti, che si vedono costretti momentaneamente a rinunciare alla loro retribuzione per sopperire alle spese della Residenza». Senza contare, infine, che a tale stato di difficoltà non corrisponde alcuna data certa che fornisca la sicurezza di poter superare la crisi di liquidità. Essendo coscienti che «la sospensione delle attività comporterà un danno economico al progetto per il pagamento di penali sui contratti già sottoscritti e annullati o sospesi, di interessi o spese sul ritardato saldo di fatture relative a forniture o servizi già effettuati», poi, l’associazione culturale annuncia la propria intenzione di investire di tutte le spese ulteriori derivanti dalla sospensione dell’attività la stessa Regione, concludendo il proprio intervento affermando che «resta incomprensibile per quale motivo si sia dato l’avvio ai progetti di Residenza senza la certezza della disponibilità dei fondi (della qual cosa si ha motivo di dubitare) e se, invece, i fondi sono disponibili (dal momento che non sono vincolati dal Patto di stabilità) ci si chiede – conclude il sodalizio – quali siano i motivi che ostano dall’essere messi a disposizione dei progetti approvati e avviati».

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