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ROMA (ITALPRESS) – Lavoro sportivo, docenti di scienze motorie nella scuola primaria, professionismo femminile, eliminazione del vincolo per i dilettanti, riequilibrio della governance con ampia autonomia al Coni e il ruolo affidato a Sport e Salute definita “la struttura centrale di tutta la riforma”. C’è questo e molto altro nel Testo unico dello sport consegnato alle forze politiche la scorsa settimana e presentato dal ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora in una diretta Facebook. “Un progetto ambizioso che consente di cambiare tante cose”, ha spiegato il ministro chiedendo l’appoggio di tutti i partiti, ma in particolare della maggioranza, perchè “non ci sarà un’occasione a breve per poter riformare il mondo dello sport. Bisogna farlo adesso, dobbiamo sfruttare l’opportunità”, ha sottolineato Spadafora che incontrerà i rappresentanti di Leu e Italia Viva, del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle prima di portare il testo in Consiglio dei ministri “per approvarlo spero entro fine mese”. Tra i vari temi sta facendo molto discutere la norma sul limite dei mandati: modificando quanto previsto dalla riforma approvata a fine 2017, la legge delega fissa a tre mandati, 12 anni complessivi senza alcuna deroga, la durata degli incarichi per presidenti di federazione e per il Comitato paralimpico. “Questa legge non è a favore o contro qualcuno – ha spiegato Spadafora difendendo la scelta dei tre mandati – Sto facendo la riforma per milioni di persone, poi non importa se non sono felici alcuni presidenti federali. Ho introdotto la questione del limite dei mandati per ragioni morali, perchè 16 presidenti stanno lì da quasi 30 anni ininterrottamente, da quando c’erano la lira e le Torri Gemelle. Non penso che lasciare spazio ad altri sia una cattiva cosa”.
(ITALPRESS).

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