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ROSARNO (RC) – Dalla metà del mese di agosto è sparita nel nulla. Si sono perse le tracce di Francesca Bellocco, 43 anni, figlia del defunto vertice dell’omonima cosca di Rosarno, Pietro, e moglie del sorvegliato speciale Salvatore Barone. Una sparizione misteriosa e inquietante. Sulla vicenda sinora il riserbo è stato massimo da parte degli investigatori. Per due mesi la notizia sulla sparizione non è mai trapelata. La donna per lungo tempo ha vissuto tra la Lombardia e Rosarno. L’ultima volta sarebbe stata vista a Padenghe sul Garda, nel Bresciano, dove aveva trascorso con la famiglia parte della sua vita. In Lombardia il marito e il figlio hanno presentato la denuncia di scomparsa ai carabinieri della Compagnia di Como. 

Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che non si tratterebbe di un allontanamento volontario. Il suo cellulare è muto dal giorno della sua scomparsa. Tanti aspetti della vicenda al momento restano avvolti nel mistero. In questi giorni gli investigatori si sono recati anche al rione San Leonardo di Rosarno per approfondire il caso. Al momento c’è grande preoccupazione e tensione tra le strade e di Rosarno per la scomparsa di Franca Bellocco. E non è la prima volta che qualcuno sparisce nel nulla nella Piana di Gioia Tauro. Il marito della donna è ritenuto dagli inquirenti vicino al boss Umberto Bellocco. Nel 2004 la Dia sequestrò a Salvatore Barone proprietà immobiliari, conti correnti bancari, polizze assicurative e un’auto di grossa cilindrata. Si trattava di un patrimonio di oltre 800 mila euro “smistato” tra i comuni di Rosarno, Candidoni e San Ferdinando. Nel 2006 si arrivò alla confisca dei beni. 

Barone, ufficialmente gommista, ha alle spalle un corposo curriculum. Risalgono a quando aveva 18 anni le prime grane con la giustizia: finì in galera per associazione a delinquere. Poi nel corso di un blitz della guardia di finanza venne arrestato per traffico di sostanze stupefacenti. Il 17 novembre del 2003 fu destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Bosco selvaggio”. L’operazione condotta dai carabinieri era incentrata sulle attività della cosca Bellocco, considerata tra le più potenti della ‘ndrangheta de litorale tirrenico. L’indagine aveva confermato l’esistenza di un gruppo che nell’area di sua competenza imponeva il pagamento del pizzo a imprenditori e commercianti, puntava al controllo delle attività lecite e illecite. Il suocero di Barone, Pietro Bellocco, deceduto per cause naturale tempo fa, è il fratello di Gregorio Bellocco. Per gli inquirenti i due erano considerati al vertice dell’organizzazione mafiosa della Piana di Gioia Tauro. Adesso la sparizione di Francesca Bellocco alimenta ombre e sospetti nella Piana di Gioia Tauro.
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