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Pisticcesi, alle ultime elezioni, eravate tutti su scherzi a parte! Il PD di Basilicata, all’unanimità, ieri dall’Hotel della Vittoria (scelta occasionale?) di Potenza, ha proclamato : “ora dobbiamo stare tutti con Di Trani che è il sindaco del PD”! Certo che a Speranza (in foto), come nella famosa pubblicità, piace vincere facile! Ma in questa spaventosa manifestazione di plateale opportunismo sta tutta la povertà e la debolezza culturale e politica del giovane Roberto e di quello che dovrebbe essere (ma non è) il partito guida, l’esempio, il riferimento della vita politica lucana. Ci scuserete se siamo fuori dal coro degli adulatori, ma l’essere giovani ancora al momento non corrisponde alle aspettative. Che tutto dovesse finire a “tarallucci & vino” era nell’aria. Il mancato sostegno alla lista del PD e al suo candidato durante le elezioni, la dichiarazione successiva al ballottaggio del segretario regionale, il tenore di talune interviste ed interventi andavano implacabilmente in questa direzione. Alla faccia della decenza politica, della logica, del rispetto degli elettori e dei militanti che sul campo hanno difeso i colori della ditta. Come ha ricordato Leporace il re a Pisticci è stato messo a nudo e quelle elezioni sono state un pasticcio. Un pasticcio che non si può immaginare di superare, come dicevamo, con un salto con l’asta (con andata e ritorno). Perché c’è un dettaglio che Speranza e il gruppo dirigente non possono aggirare come se nulla fosse. A Pisticci, la terza città della regione, c’era in campo il simbolo del PD. Non due liste e candidati civici. Per cui alla fine di una diatriba strapaesana uno si sceglie chi vince. Che ci siano le correnti non lo si puo scoprire ora per giustificare la propria incoerenza. E se esse impedivano di fare una lista e una candidatura convincente nulla e nessuno obbligava ad assegnare a chicchessia la copertura del simbolo del PD. Ma una volta giunti a questa decisione non era e non è più consentito giocare con gli elettori. Non si può derubricare (come aveva fatto – a ragione- Di Trani in una intervista ad un nostro collega sul Quotidiano durante la campagna elettorale) le elezioni vere a “primarie”. Ma, incredibilmente, il gruppo dirigente regionale del PD dice che anche questo scivolamento verso il basso è possibile e lecito. Capi bastone regionali e comunali, segretari di circolo e aspiranti boss locali, siete avvertiti. Questo PD è terra di nessuno, fate come vi pare, alla fine conta chi vince, chi prende più voti. Anche se ci si candida contro il PD. Anzi, come nel caso di Di Trani, oltre ad essere reinvestiti a posteriori della titolarità di sindaco del PD (conquistata sul campo nella guerra fratricida) si può ottenere anche qualche ulteriore benemerenza, come quella della nomina a sindaco dell’assemblea regionale dello stesso partito. Urrah! Evidentemente il senso del ridicolo non deve sfiorare nessuno dei protagonisti di questa sceneggiata tutta lucana. Consigliamo di non crogiolarsi troppo nel considerarsi il PD più forte in questa generale debolezza del Sud. Consigliamo, inoltre, di smetterla di agitare la eterna incompiutezza di questo partito a giustificazione di ogni incongruenza della propria azione. La situazione sta deteriorandosi sempre più e questi atteggiamenti di partiti-non partiti contribuiscono ad ingenerare disorientamento e confusione. Non sono d’aiuto al riformarsi di un comune senso dell’agire politico basato su linee e regole chiare. Proprio quello di cui avrebbe bisogno questa Italia e questa nostra regione nel momento in cui una stagione della politica nazionale volge al tramonto. Berlusconi si avvia sul viale del tramonto ed è probabile che in un tempo ragionevole l’Italia se ne libererà. Ma il berlusconismo che c’è in noi, la scarsa importanza che si attribuisce alle regole, per poter fare tutto e il contrario di tutto sarà duro da debellare. Per farlo ci vorrebbe quella “maggiore qualità della politica” che anche in quest’occasione Speranza si affanna a ripetere ma che è la grande assente in questa vicenda: prima, durante e dopo. Degli atti e delle indicazioni di Rifreddo, più che della annunciata “pubblicazione”, forse sarebbe stato necessario dare qualche esempio di loro applicazione. Ma quelle rimangono parole, buone da ripetere in ogni circostanza, mentre i fatti scivolano in ben altra direzione opposta e contraria. E’ davvero un brutta notizia. Un nostro simpatico collega qualche giorno fa ci spiegava che:”un partito è democratico anche quando non caccia nessuno a maggior ragione di quando questi è vincente.” Ma questo, ovviamente non è un partito. E’ un luna park. Perché, essere votati più di altri, non significa avere ragione. Altrimenti come contraddire il Premier che proprio in nome dei propri consensi vincenti pretende di non essere processato? Essere votati, come nel caso fresco di Tricarico, non significa che gli elettori abbiano fatto una scelta opportuna e ragionevole. E’ la serietà dei partiti, della loro cultura e dei relativi comportamenti che dovrebbero costituire la garanzia per i cittadini, non il singolo candidato, per quanto eletto a furor di popolo. Comunque, auguri al dottor Di Trani, complimenti per aver dettato la linea al PD regionale e sinceri auguri di buon lavoro per “gli incarichi” di sindaco conquistati sul campo.

Vito Bubbico

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