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CATANZARO – Non aspetteranno l’autunno, la Guardia di finanza dopo la denuncia dei revisori dei conti su alcuni atti e delibere relative a stanziamento di fondi e spese, ritenuti illeggitimi, è pronta ad acquisire gli atti. L’indagine è aperta e i primi ad essere ascoltati saranno proprio i tre revisori della Regione, Pasqualino Saragò, Cosimo Forgione e Guido Boccalone. I tre non sono più al loro posto, defenestrati per un ricorso al Tar e per una legge regionale (quella relativa alla loro nomina) cambiata nell’ultima seduta di consiglio regionale. Solo che i tre se ne vanno sbattendo la porta. Hanno infatti scritto un lungo memoriale sull’attività svolta. E in realtà in questi mesi hanno più volte redarguito i dirigenti dei singoli dipartimenti sulle questioni più disparate, dai pignoramenti, alle società miste, fino al premio di produttività, passando per le spese di rappresentanza (LEGGI LA DENUNCIA DEI REVISORI). Alla guardia di finanza interessano alcuni punti, a dire il vero già sottolineati dalla Corte dei Conti (non a caso il memoriale dei revisori è stato inviato anche alla sezione regionale di controllo di Catanzaro). Tra i diversi atti ci sono le spese della politica. 

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