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di LUCIA SERINO
MATERA – Nuccio Labriola è uno dei migliori penalisti di Matera, scuola Buccico. Ma è anche il capogruppo d’opposizione alla Provincia. L’uso dell’avversativo – (ma) – non è riferito alla funzione politica svolta. Si comprenderà che l’avvocato e il politico confliggono se vi raccontiamo che uno degli ultimi assistiti di Labriola è il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella (in foto). La vicenda è quella della signora delle tasse, Lucia Muscaridola, fresca di scarcerazione e domiciliari nell’inchiesta sui favori dell’Agenzia delle entrate (a proposito tutte quelle borse supergriffate conservate nel garage non sono mai state sequestrate perché sembra che qualche investigatore non ne abbia colto il valore…). Stella è indagato per un abuso relativamente alla vicenda del fratello macellaio della Muscaridola. Fatti da accertare. L’altro giorno Stella ha portato in Giunta una delibera di gradimento con la quale affidava l’incarico della sua assistenza legale all’avvocato Labriola. Rispetto a una delibera di gradimento gli assessori sono ovviamente liberi di “gradire” o “non gradire”. E’ chiaro che un “non gradisco” è un attestato di sfiducia al presidente. E così Stella non ha avuto problemi. A parte qualche timido dubbio di opportunità sollevato da qualcuno, gli assessori provinciali hanno detto sì. Compatti. Stella ha spiegato che l’indagine riguarda un fatto relativo alle funzioni da lui svolte come presidente della Provincia (in verità nei primi giorni dell’inchiesta aveva parlato di fatti risalenti al periodo in cui era direttore dell’Api), da qui la necessità che della difesa del buon nome dell’ente e di chi lo rappresenta si facesse carico l’ente stesso. Affidandosi, però, a un avvocato che all’operato di quell’ente si oppone per definizione, dopo essere stato sfidante in campo del presidente stesso alle ultime elezioni. Opportuno? Non opportuno? Sono in molti a pensare che opportuno non sia. In verità il segretario provinciale del Pd, Pasquale Bellitti, aveva chiesto ai due suoi assessori, Smaldone e Garbellano, di non votare quella delibera. Ma i due (il primo corrente Antezza, il secondo corrente Bubbico), una volta nella stanza della Giunta non se la sono sentita (o non hanno ritenuto) di dire no al presidente. La discussione ovviamente verte sull’aspetto economico: la responsabilità penale è personale, è giusto che le spese della difesa siano invece a carico della collettività? (perché la parcella all’avvocato la pagherà la Provincia).

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