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ROSSANO (Cosenza) – Dovrà servire a risolvere molti punti ancora dubbi la delega di indagini che la Procura della Repubblica di Rossano ha affidato ai carabinieri per accertare cause e modalità dello scontro tra un treno ed un auto sulla quale viaggiavano i sei braccianti agricoli romeni, che sono morti. Uno dei punti da chiarire, secondo quanto ha riferito il Procuratore della Repubblica, Leonardo Leone De Castris, è la regolarità dell’attraversamento dei binari che l’auto sulla quale viaggiavano i braccianti morti ha oltrepassato utilizzando un cancello che era chiuso ed è stato aperto con le chiavi, e che delimitava il terreno su cui corrono i binari della linea jonica. La Procura ha anche disposto accertamenti su tutti gli attraversamenti dei binari che ci sono nella zona per verificarne la regolarità. Il passaggio dove è avvenuto l’incidente era chiuso con un lucchetto ed è stato aperto con le chiavi il cancello del terreno privato attraversato dai binari lungo i quali ieri a Rossano si è verificato lo scontro tra un treno regionale ed un furgone che ha provocato la morte di sei braccianti agricoli stranieri che tornavano dal lavoro nei campi. È quanto è emerso dalle indagini che sull’incidente hanno avviato i carabinieri. Adesso si sta tentato di stabilire chi abbia fornito ai braccianti la chiave del cancello che delimitava l’accesso al terreno. L’attraversamento dei binari, per accorciare i tempi per raggiungere le abitazioni in cui erano ospitati, sarebbe stata una pratica consueta per i braccianti. Lo facevano da anni sapendo il pericolo che comportava l’attraversamento dei binari.

I FUNERALI. Si svolgeranno in Romania, su espressa volontà dei familiari, i funerali dei sei braccianti agricoli morti ieri. Le vittime, dopo che i vigili del fuoco hanno concluso nella tarda serata di ieri il complesso lavoro di estrazione dei corpi dalle lamiere contorte dell’auto, rimasta incastrata sotto il treno, sono state portate nell’obitorio dell’ospedale di Rossano. Da qui la salme, una volta conclusi gli accertamenti medico-legali, saranno consegnate ai familiari, che hanno riferito di essere intenzionati a celebrare i funerali in Romania.

LA TRAGEDIA. Tornavano a casa dopo una giornata di lavoro nei campi, ma la loro vita si è spezzata con la violenza di un treno che ha travolto l’auto sulla quale viaggiavano. Tutti cittadinistranieri, tre donne e tre uomini, sono morti così, nella serata di sabato, a Rossano, nel cosentino. Resta da chiarire la loro nazionalità, ma dagli accertamenti possibile si tratterebbe di cittadini rumeni. Avevano lavorato anche di sabato, nella terra dove sudavano per ore pur di ottenere quel guadagno per cui avevano scelto di venire in Italia. L’incidente si è verificato ad un attraversamento della linea ferroviaria Metaponto – Reggio Calabria posto su un terreno privato e chiuso con un cancello che dà sull’adiacente strada statale 106. Ancora da chiarire fino in fondo la presenza di altri due lavoratori che sarebbero scesi dalla vettura proprio per permettere al mezzo di attraversare i binari. Una seconda versione non esclude, invece, che gli altri due cittadini stranieri possano essere arrivati sul luogo della tragedia successivamente. La ricostruzione dei fatti è resa ancora più complessa dal fatto che i due non parlano correttamente l’italiano. 

Quel che è certo, è che mentre l’auto ha attraversato i binari è piombato il treno regionale 3753 Sibari-Reggio. Il macchinista non ha potuto fare nulla per evitare l’impatto, Il treno ha trascinato la Fiat Multipla per 600 metri prima di riuscire ad arrestare la corsa. Per i sei lavoratori rimasti a bordo non c’è stato niente da fare. I vigili del fuoco hanno iniziato in serata a lavorare per estrarre i cadaveri e l’operazione si è conclusa con il recupero dei sei corpi. 
Tutti illesi i dieci viaggiatori ed i due ferrovieri presenti a bordo del treno. «Non ci siamo accorti di niente», hanno raccontato abbandonando la scena dell’incidente. Difficile dare un nome ai resti recuperati sotto la locomotiva, dove è rimasta incastrata l’auto. 
PASSAGGIO PRIVATO. «Il passaggio a livello attraversato dall’automezzo – si legge in un comunicato delle FS – è posto lungo una strada privata ed è in consegna a privati con una convenzione a termini di legge. Per informazione si precisa che i privati che gestiscono questo tipo di passaggi a livello hanno l’obbligo di aprirli, per attraversare la ferrovia, solo rispettando determinate regole previste nella convenzione che, in questo caso, non sono state rispettate. Le Ferrovie dello Stato Italiane esprimono il loro cordoglio ai famigliari delle vittime.

L’INCHIESTA. La Procura di Rossano ha aperto una inchiesta sull’incidente. Il Procuratore della Repubblica, Leonardo Leone De Castris, sta seguendo le indagini. Sul posto è intervenuto il Pm di turno, Maria Vallefuoco. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo plurimo e al momento non ci sono indagati. Si stanno verificando eventuali responsabilità nell’apertura dei varchi per attraversare i binari. Intanto la rete ferroviaria è ovviamente chiusa. Al momento l’unica cosa che è trapelata da ambienti investigativi è che il cancello era aperto e non è stato forzato dai due romeni scesi per aprirlo. Se lo abbiano trovato già aperto o se avessero le chiavi questo non è stato ancora accertato.
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