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VIBO VALENTIA – La prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’Appello per Ercole Vangeli, Francesco Saverio Vangeli, Pietro Vangeli e Gianni Mazzitelli accusati di aver ucciso i cinque componenti della famiglia Fontana, in un fatto di sangue passato alla storia come “La strage di Scaliti”. L’episodio avvenne la sera del 27 dicembre del 2010 a Scaliti, piccolo centro del comune di Filandari, nel Vibonese. 

LEGGI LA RICOSTRUZIONE DELL’EVENTO

Dopo le condanne in primo grado (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SENTENZA DI PRIMO GRADO SULLA STRAGE DI SCALITI) e le sostanziali conferme delle pene in secondo grado (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SENTENZA DI APPELLO SULLA STRAGE DI SCALITI) il verdetto dei giudici di Cassazione cambia le carte in tavola perché i supremi magistrati hanno annullato con rinvio in punto di prova le posizioni di Mazzitello e del cognato Pietro Vangeli e, in ordine ai fratelli Ercole e Francesco Saverio Vangeli (quest’ultimo padre di Pietro) ha annullato escludendo l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi, riconoscendo il fattore della provocazione da parte delle vittime. Accolte, dunque, le richieste dei legali dei quattro imputati, gli avvocati Domenico Talotta, Nicola Riso, Valerio Mangone, Giancarlo Pittelli. 

Lo stesso procuratore generale Galli aveva chiesto l’annullamento con rinvio del verdetto d’appello evidenziando l’attenuante della provocazione. In primo grado Ercole e Francesco Saverio Vangeli erano stati condannati all’ergastolo, mentre Pietro Vangeli e Mazzitello a 15 anni e due mesi. Sentenza confermata in appello. Adesso, per tutti e quattro, si renderà necessario un nuovo processo.

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