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COSENZA – Ha ammesso di essersi intrattenuto con la vittima. Si tratta di Gaspare Bruni, il ventunenne di Spezzano Piccolo arrestato venerdì mattina dai carabinieri di Rende con la gravissima accusa di aver violentato, la domenica precedente, la studentessa dell’Unical, originaria di Catanzaro. «Una violenza brutale» l’ha definita senza mezzi termini il gip Salvatore Carpino, del tribunale di Cosenza, firmatario della relativa ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

L’interrogatorio si è svolto ieri mattina, intorno alle 11. A sentire il giovane, agli atti incensurato, lo stesso giudice Carpino. All’esame ha partecipato l’avvocato Francesco Boccia, del foro di Cosenza, che ha rappresentato il giovane. 

LE INDAGINI: IL GIOVANE RIPRESO DALLE TELECAMERE

Poco, a dire il vero, è trapelato dalle dichiarazioni rese da Bruni, che ha inteso rispondere. Ha fornito la sua versione dei fatti, contestando alcuni passaggi dell’accusa. Ha riferito di come i due si siano conosciuti e di come poi si è giunti alla presunta violenza, denunciata dalla stessa studentessa (dal gip ritenuta pienamente attendibile).
La difesa per ora ha deciso di non chiedere misure alternative al carcere. Nella sua ordinanza il gip, rifacendosi alle conclusioni del pm Antonio Bruno Tridico, ha scritto «che l’indagato, gravemente indiziato di aver posto in essere il reato di cui in rubrica (violenza sessuale, ndr), presenti un’elevata pericolosità sociale». 

A detta sempre del gip un eventuale stato di libertà potrebbe portare all’inquinamento «della genuinità delle dichiarazioni rese dalla persona offesa» o impedire «l’acquisizione di altro materiale probatorio».

Contro Bruni ci sono i video delle telecamere posizionate nell’androne del palazzo di Rende dove si è verificato lo stupro. «Da tali filmati – ha scritto il gip, che li ha direttamente visionati – emerge chiaramente come il prevenuto, introdottosi furtivamente all’interno dell’androne del palazzo, abbia costretto la ragazza, afferrandola per i capelli e mettendole la mano sulla bocca, a subire un rapporto sessuale completo». Alla fine il giovane si sarebbe pulito anche con la sciarpa della studentessa. Pure il referto medico attesta le lesioni subite dalla vittima durante l’aggressione. 

Ci sono anche le dichiarazioni di due giovani, che hanno visto Bruni con la ragazza. Uno di questi aveva accompagnato la studentessa a casa, la quale ai carabinieri ha detto che Bruni aveva iniziato a importunarla in un bar di Rende. Il giovane teste accompagnò la vittima, che aveva chiesto aiuto. Nell’auto entrò però anche Bruno: «Il ragazzo a nome Gaspare – ha riferito a tal proposito il teste – scendeva dall’autovettura benchè non invitato dalla ragazza, riferendo che voleva accompagnare la stessa fino al portone d’ingresso della sua abitazione». Ieri l’interrogatorio, con Bruni che ha ammesso, correggendo però alcuni passaggi dell’accusa.

 

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