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CI sono cose, spiegano, che sono di semplice buon senso. Sempre meglio che tergiversare, soprattutto «ora che la città di aspettare non ha più voglia». E il piano del trasporto pubblico locale è un concentrato di piccole e grandi cose da poter fare, migliorare, proporre.

È un po’ questo il senso della mozione depositata dai consiglieri Michele Cannizzaro e Mario Guarente (Liberiamo la città) e Francesco Fanelli (Forza Italia). Non avendo ricevuto risposte alle sollecitazioni fatte nelle sedi istituzionali hanno deciso di dettagliare meglio la proposta.

Non hanno certo cambiato idea sugli errori «madornali» fatti dalla precedente amministrazione, ma il piano approvato in questa legislatura, merita – spiegano – correttivi.

Il piano del trasporto approvato a febbraio scorso ha tagliato drasticamente spesa e chilometri percorsi. «Il punto focale – dice Fanelli – è la cancellazione dell’intermodalità. Ma se in passato sono state sovradimensionate, ora non possiamo far finta che non esistano le scale mobili». E poi troppi i percorsi eliminati nelle aree rurali. «Non può esserci – fa eco Cannizzaro – una città di serie B».

Qualche mese fa, ricorda Guarente, si è insediato una tavolo tecnico Regione-Comune che ha analizzato il servizio nel capoluogo: Potenza – questo il risultato – può avere un trasporto adeguato con una spesa di 10,5 milioni (cifra capace di servire le aree rurali e salvaguardare 144 posti di lavoro). Oggi in bilancio ci sono invece circa 6,5 milioni (a dispetto dei 17 spesi fino al 2013).
Tra le richieste racchiuse nella mozione, il riconoscimento del rango di “trasporto pubblico” al sistema delle scale mobili, così da poter ottenere un finanziamento standardizzato e non una tantum. Ancora, un biglietto unico per tutto il sistema e il blocco dei pullman extraurbani in area urbana, magari al parcheggio della scala mobile Santa Lucia: facile da lì, per studenti e pendolari, raggiungere con gli impianti meccanizzati le scuole o il centro. Queste azioni, sommate, permetterebbero all’amministrazione di avvicinarsi alla condizione ottimale stabilita da quel tavolo tecnico.

Certo, non sarebbe male – suggeriscono – neanche aprire il ponte attrezzato nel periodo natalizio. In attesa che a gennaio il nuovo gestore entri in attività.

«Troppi politici di maggioranza dichiarano amore per la città, ma poi perdono tempo a contare postazioni», dice Cannizzaro. Che qualcosa da ridire ce l’ha anche sul governo cittadino: «L’esecutivo non è all’altezza della sfida che in questo momento attende Potenza».

La mozione sul trasporto pubblico è così prima di tutto una sollecitazione. Anche agli esponenti politici che in Regione ora saranno alle prese con la legge di stabilità. «Il capoluogo non può essere lasciato indietro». Neanche i bisogni della sua comunità.

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