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Caro Direttore,

le scrivo preparando la partenza per gli Stati Uniti tra entusiasmo e preoccupazione per le condizioni climatiche.

Il viaggio ha il compito di portare con me tutte le opportunità che la nostra Regione offre e tentare di contribuire a rendere operative alcune possibili vie di uscita alla crisi economica e sociale che ci investe, trovando l’interesse di investitori in grado di creare occupazione e migliorare il nostro benessere.

Parto ricordandomi che c’è poco lavoro, i consumi sono fermi ai valori degli anni novanta, i nonni oramai mantengono figli e nipoti e le catastrofi ambientali contribuiscono a creare maggiori danni, ma anche tenendo presente il nostro carattere lucano di persone riservate e determinate.

Non è mio stile essere triste e, allora, tra New York e Phoenix illustrerò tutte le opportunità di investire in Basilicata ai quegli talo-americani e italo-canadesi che ci guardano con un po’ meno sospetto con l’avvento di Renzi e del nuovo governo regionale.

Tante le cose che porterò nella valigia ad iniziare dal libro di Modigliani sulla “Teoria del ciclo vitale” che si fonda sul principio che il consumo e il risparmio di un periodo non dipendono dal reddito di quel periodo, ma dal reddito vitale, vale a dire dall’insieme del reddito disponibile nel corso della vita; pertanto visitare chi ha accumulato molto reddito nel tempo permette concretamente di avere buone possibilità di creare benessere attraverso l’induzione al consumo e agli investimenti di queste persone.

Di certo non porterò in valigia il racconto di una Regione florida, ma nel panorama meridionale la rappresenterò, per via della collocazione geografica, delle risorse disponibili idriche, geologiche e turistiche, come il «motore del Sud Italia e del Mediterraneo» e, credo, che il nuovo Governatore Pittella sia della stessa idea.

Spiegherò delle difficoltà, anche culturali, a presentarci sul mercato come una vera e propria struttura produttiva integrata, della carenza ormai patologica di infrastrutture sul territorio, l’esiguità di investimenti volti all’innovazione di prodotto, le difficoltà di accesso al credito, le resistenze alla costruzione di una rete di servizi all’impresa che consenta di attivare quelle sinergie in grado di attenuare la debolezza intrinseca alla piccola dimensione industriale.

Ma spero anche di rassicurare loro dicendo che sono tutti elementi che troveranno priorità nell’Agenda del primo Semestre della nuova Giunta Regionale. Mi porterò un taccuino per farmi raccontare come sono stati in grado di fare +4,1% (Usa) e + 2% (Canada) di Pil, come creano occupazione tutelando l’ambiente, dei loro grandi investimenti nella “green economy” e delle loro norme sulla semplificazione amministrativa.

Spero di essere capace di attrarli o quantomeno di incuriosirli, ma ci sarà tutto il bisogno di fornire loro soluzioni innovative e politiche tributarie adeguate nel rispetto delle normative europee e che offrano una reale semplificazione e velocizzazione dei procedimenti amministrativi. 

Servono senz’altro azioni concrete e serve maggiore considerazione da parte del Governo nazionale rispetto al nostro territorio, tenuto conto del grande “saggio fiscale” che lo Stato ricava dalle estrazioni fossili lucane.

Non vi è possibilità di creare un mercato interno regionale che soddisfi la domanda e crei quei posti di lavoro che ci necessitano per risalire la china, ecco perché a mio avviso dobbiamo puntare a creare nuove professioni e attività imprenditoriali, anche con il contributo di investitori esteri, che sanno bene dell’importanza del nostro know-how e che il mercato è oramai il Mondo.

In Regione, lo sa bene Pittella, disponiamo ancora di ingenti risorse finanziarie, energetiche e materiali, di capitale umano e di una buona dose di sogni per provare a cambiare il nostro sistema di produzione e consumo, per diversificare gli investimenti, per rilanciarci nel futuro e creare maggiore benessere per tutti i suoi cittadini.

Ecco tutti i temi che porterò con me in valigia negli States, dove di #rivoluzionedemocratica se ne intendono e che spero contribuiscono al programma urgente di rilancio dell’economia lucana, che è all’ultima prova di “vita o di morte”.

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