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Vibo Valentia, 25 mar. – (Adnkronos) – Tre persone sono state fermate nella notte per l’omicidio di Antonino Lopreiato, avvenuto l’8 aprile del 2008. I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di Emilio Antonio Bartolotta (36 anni), sua moglie Annunziata Foti (37), e Francesco Catafati (38). Sono ritenuti tutti esponenti di spicco della criminalità organizzata e corresponsabili del delitto Lopreiato. 
Il provvedimento è frutto delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale del vibonese incentrate sulla faida che tra settembre del 2011 e novembre del 2012 ha visto coinvolte le cosche Pataniao, Petrolo – Bartolotta di Stefanaconi e la “società di Piscopio” dell’omonima frazione di Vibo Valentia. I particolari dell’attività saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa alle 11 negli uffici della Procura della Repubblica di Catanzaro. 

VIBO VALENTIA – Tre persone sono state fermate nella notte per l’omicidio di Antonino Lopreiato, avvenuto nel Vibonese l’8 aprile del 2008. I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno eseguito un decreto emesso dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di Emilio Antonio Bartolotta (36 anni), sua moglie Annunziata Foti (37), e Francesco Catafati (38). Sono ritenuti tutti esponenti di spicco della criminalità organizzata e corresponsabili del delitto. 

 

L’AGGUATO MENTRE ERA IN AUTO – La svolta è frutto delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale del vibonese incentrate sulla faida che tra settembre del 2011 e novembre del 2012 ha visto coinvolte le cosche Pataniao, Petrolo – Bartolotta di Stefanaconi e la “società di Piscopio” dell’omonima frazione di Vibo Valentia. Antonino Lopreiato, 46 anni, commerciante di Stefanaconi è stato ucciso appena uscito dal lavoro. Una volta salito in auto, i killer, che conoscevano le sue abitudini, gli si sono affiancati sparandogli addosso quasi un intero caricatore. Molti colpi lo hanno raggiunto al volto. Lopreiato era titolare della “Edil Agri”, piccola attività commerciale che si occupa della vendita di materiale di agricoltura ed edilizia.

L’INCROCIO CON LA SCOMPARSA DI PENNA – La vicenda di Lopreiato interseca quella della scomparsa di Michele Penna. Emilio Antonio Bartolotta, 36 anni, ritenuto a capo dell’omonimo gruppo nato dalla vecchia “Società minore” di Stefanaconi guidata da Nicola Bartolotta, alias “Pirolo”, è stato infatti condannato a 25 anni di carcere per l’omicidio di Michele Penna, assicuratore e segretario dell’Udc di Stefanaconi. Nei giorni scorsi è stato però scarcerato per scadenza dei termini di custodia cautelare. La scomparsa di Michele Penna – separato dalla figlia di Nicola Bartolotta – risale al 19 ottobre 2007 ed il cadavere, per il cui ritrovamento si sarebbe attivato Antonino Lopreiato, non è mai stato trovato. 

Penna sarebbe stato eliminato per aver cercato di formare un clan autonomo dai Bartolotta ed anche per via di una presunta relazione con la moglie di un affiliato ai Bartolotta all’epoca in carcere. L’altro fermato, Francesco Calafati, 39 anni, è invece rimasto vittima di un tentato omicidio il 21 marzo 2012 a Stefanaconi ad opera dei Patania-Lopreiato. Calafati era stato scarcerato nel 2008 dopo aver scontato una condanna per l’omicidio del carrozziere Domenico Maurici, avvenuto a Zungri (Vibo) nell’agosto 1996. Calafati era sospettato dai Lopreiato-Patania di aver preso parte all’omicidio di Antonino Lopreiato.

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