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C’E’ grande soddisfazione, tra i 17 allievi della classe II A (indirizzo meccanico) dell’Istituto tecnico industriale “Pitagora” di Policoro per il prestigioso premio vinto nelle scorse settimane, in occasione della competizione internazionale “Matematica senza frontiere”, diretta promanazione della più nota gara nata in Francia.

I ragazzi, guidati dal docente referente Giuseppe Lerra, con l’attiva partecipazione del dirigente scolastico Nicola Castronuovo, si sono lanciati nella gara con lo slogan: “Accendere un fuoco e non riempire un vaso”.

«Uno slogan -spiega Lerra al Quotidiano- che ha permesso ai miei alunni di trovare le energie intellettuali per far bene in questa prestigiosa competizione, rivolta a quei giovani del mondo della scuola in grado di misurarsi e confrontarsi in attività spesso ritenute proprio dai ragazzi di dominio naturale solo in alcune realtà scolastiche».

I dieci temi affrontati nella competizione dagli studenti lucani, appartenevano  al cosiddetto mondo reale ed a quello divertente del gioco. “Chi vede chi?”, proposto in lingua inglese, tedesca o spagnola; “Matemagia – Per non restare a secco”, “Triangoli al quadrato”, “Spartizione fraterna”, “Ritorno agli inizi”, “Schiena contro schiena”, “Al biliardo”, “La diga di Malò”, “Senza colore”.

«In ognuno dei temi, i ragazzi secondo un criterio di valutazione affrontano diverse situazioni di “Problem Solving”. -spiega Lerra- La matematica affrontata nella competizione non si presenta, quindi, nella versione forse più conosciuta alla popolazione scolastica. Occorre dare risposta a “situazioni problematiche” attraverso le conoscenze acquisite e sviluppate nell’arco di uno spazio temporale vissuto, con grande disponibilità e voglia di mettersi in gioco. Arrivare a dare risposte a temi di natura reale significa per gli allievi vivere un momento di “vittoria verso qualcosa”, che produce effetti positivi sulla crescita della propria autostima. Su questo campo occorre lavorare insieme, docenti ed alunni, e condividere sempre  più esperienza e formazione. Le motivazioni stanno dentro di noi,  occorre solo accenderle».

Matematica senza Frontiere, è l’edizione italiana di “Mathématiques sans  frontières”, nata nel 1990 nell’Alsazia del Nord. Dal 1991 si è diffusa all’Alta Alsazia, alla Germania e, quindi, nel 1992 alla Svizzera e all’ Italia. Attualmente la competizione vede coinvolti la Francia, la Germania, l’Italia, la Svizzera, la Polonia, la Romania, la Danimarca, il Lussemburgo, il Belgio,  il Libano, la Spagna, l’Ungheria, la Slovenia, l’Irlanda, l’Irlanda del Nord, la Bulgaria, la Tunisia, la Finlandia, il Texas, la Nigeria, l’Austria e il Messico, con una partecipazione che è passata, complessivamente, da  2.400  a  77.000  studenti  provenienti  da  2.800  classi complessivamente.

Questa competizione è stata concepita, vive e trova il suo successo di diffusione nell’abbattimento di numerose frontiere:  tra le Nazioni, tra le scuole, le imprese e la città, tra la matematica e il resto del mondo, tra la matematica e le lingue, tra la matematica “vera”, quella “utile” e quella  “divertente”.

a.corrado@luedi.it

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