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L’ANAS si costituirà quale parte offesa nel processo che scaturirà dall’operazione di oggi che ha svelato un “giro” di tangenti e che ha portato all’arresto di dieci persone, tra cui l’ex sottosegretario di Stato, il calabrese Luigi Meduri.

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E’ stato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani ad annunciare questa decisione, spiegando: «Piena fiducia nel lavoro della Procura di Roma, con l’auspicio che possa arrivare velocemente a fare chiarezza sui fatti ed aiutare il vertice dell’azienda a voltare pagina». 

IL PROFILO: LA SCALATA IN POLITICA DI GIGI MEDURI

Anas, ha proseguito Armani, sta «attivamente collaborando alle indagini della Guardia di Finanza, dando il massimo supporto anche in qualità di parte offesa dai fatti oggetto di indagine, accaduti negli anni passati». 

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha dichiarato: «Non sono preoccupato, ma contento. Probabilmente, ci sono fatti, in questo caso non attuali, che stanno emergendo. Siamo in un momento in cui tutta una serie di escrescenze tumorali stanno uscendo. Ora, però, bisogna anche mettere una serie di pezze per evitare che questi meccanismi si ripetano continuamente».

«Qui c’è un problema di cultura della responsabilità – dice Cantone – di cultura delle scelte da parte delle pubbliche amministrazioni, di assunzione della responsabilità da parte di chi sceglie e di chi si occupa di certi ruoli e di certi compiti. Quando arriva il processo penale significa che tutte le barriere precedenti non hanno funzionato. E’ questo l’unico dato preoccupante. Quanto al resto, ben vengano tutte le indagini che portano alla luce fatti così gravi. Soprattutto mi auguro che
portino a mandar via chi ruba e chi non fa il proprio dovere nella pubblica amministrazione».

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