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FERRANDINA – Dopo un lungo ed estenuante silenzio, a Ferrandina è finalmente andato in scena quel Consiglio Comunale reclamato dai consiglieri di minoranza più di tre mesi fa, quando il malcontento generato all’installazione selvaggia dei dossi aveva raggiunto il suo culmine, e altri problemi necessitavano di una consultazione immediata. Così, due giorni fa è stata convocata l’assemblea. È stata una lunga maratona, durata più di sei ore, in cui si è parlato di argomenti piuttosto scottanti: approvazione del regolamento e determinazione aliquote per l’anno 2014 del Tributo per i servizi Indivisibili (Tasi); raccolta differenziata porta a porta, da intraprendersi entro la fine del 2014, nel rispetto della Strategia Europea EU 2020 che punta al “Rifiuto Zero”; messa in sicurezza di Via Lanzillotti e della Scuola Elementare D’Onofrio. Per quanto riguarda Tasi e raccolta differenziata, la discussione è stata piuttosto accesa ed è sfociata, talvolta, in accuse di carattere personale. La minoranza (hanno esposto il proprio punto di vista Lisanti, Rossi, Di Biase e Pietro D’Amelio in rappresentanza del gruppo misto) è stata unanime nel giudicare inadeguata ed eccessiva l’imposta. Secondo i suddetti consiglieri, la tassa poteva essere dimezzata o addirittura azzerata, se in passato l’amministrazione non avesse accumulato ingenti debiti e avesse avuto un comportamento da comune virtuoso. L’assessore Marzano e il vice-sindaco Mazziotta hanno invece difeso il regolamento e l’aliquota stabiliti (e poi confermati al voto): la tassa è “odiosa, ma necessaria”, perché esistono dei servizi dai quali la comunità non può prescindere, e che hanno dei costi. Inoltre, lo stesso Mazziotta ha assicurato che il Comune ha già provveduto all’attuazione di provvedimenti che prevedano una riduzione degli stessi, e i cui benefici potranno vedersi in un periodo piuttosto breve. I consiglieri di minoranza, poi, hanno lamentato la totale assenza di collaborazione tra le parti nella sfera decisionale, elemento che si è riscontrato anche per quanto riguarda il tema della raccolta differenziata. Infatti, una settimana dopo la richiesta del consiglio comunale (in cui l’argomento sarebbe stato oggetto di discussione generale), la giunta ha emesso una delibera in cui rimandava all’Ufficio tecnico le competenze per l’indizione della gara d’appalto. In pratica, la minoranza ha presentato la richiesta, ma la maggioranza ha deliberato senza dare ai primi la possibilità di decidere i metodi di assegnazione della gara, che “sono stati stabiliti ma non possono essere svelati”, come ha dichiarato il responsabile dell’Ufficio tecnico, ingegner Mele.  È stata quindi rigettata la proposta dei consiglieri di minoranza, che avrebbero voluto valutare in Consiglio i vari modelli di raccolta, e non affidare tutte le competenze all’Ufficio tecnico.  Antonio Mele è stato chiamato in causa anche alla fine del Consiglio, quando si è affrontata la questione della messa in sicurezza di Via Lanzillotti e della Scuola Elementare D’Onofrio. Secondo un verbale di sopralluogo presso la scuola e le cantine sottostanti, redatto il 12 febbraio 2014 e firmato, tra gli altri, dallo stesso ingegnere, ci sarebbero crolli parziali di parti delle volte delle cantine. Per questo motivo, si chiedeva ai proprietari (tra i quali l’assessore Sinisi) il ripristino delle condizioni di sicurezza dei locali, e di effettuare verifiche statiche approfondite e strumentali, considerato soprattutto la presenza, sopra le cantine, di una strada provinciale di rilevante intensità di traffico. Il responsabile ha affermato che non esistono pericoli per la scuola, perché i cedimenti strutturali si fermano a pochi metri da essa. In ogni caso, non sono stati ancora effettuati lavori per la messa in sicurezza delle aree interessate. 

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