X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Aveva organizzato un vero e proprio agguato con l’intento di uccidere. Franco Breglia, l’operaio quarantanovenne di Teana, fermato dai carabinieri si trova ora nella casa circondariale di Sala Consilina. Per lui l’accusa è di tentatato omicidio. Nel mirino M. F. un professionista di Teana di 45 anni residente a Carbone e amico dell’uomo che gli voleva togliere la vita.

Il tentato omicidio, alla base ci sarebbero motivi passionali, risale allo scorso 29 giugno. Solo ieri mattina, dopo il fermo del quarantanovenne, il capitano Davide Palmigiani, comandante della compagnia dei Carabinieri di Senise, e il maresciallo Antonio Pittelli della stazione di Chiaromonte, hanno spiegato quanto accaduto a Teana.

Breglia aveva organizzato tutto alla perfezione conoscendo molto bene le abitudini di quello che era un suo amico. Amicizia che a un certo punto si è incrinata per quelle voci che a quanto pare circolavano in paese in merito a un presunto flirt tra M. F. e la moglie di Franco Breglia. E di movente passionale ha parlato apertamente il capitano Davide Palmigiani.

Nella tarda serata dello scorso 29 giugno Franco Breglia ha atteso M. F. sulla strada che da Teana porta a Carbone. Ha parcheggiato la sua auto di traverso lungo la carreggiata e quando ha visto arrivare l’automobile del suo rivale – quella strada la percorreva abitualmente per tornare a casa – è sceso con in mano il suo fucile da caccia – fucile detenuto regolarmente – si è avvicinato all’autovettura e da una distanza di circa un metro ha esploso il primo colpo. Solo per una pura casualità il proiettile non ha colpito l’uomo. Questo, però, non ha fermato la mano del quarantanovenne che, con il calcio del fucile a canne sovrapposte, ha colpito alla testa M. F.

Quest’ultimo, però, ha avuto nonostante tutto la capacità di reagire. Ha inserito la marcia ed è riuscito a darsi alla fuga mentre dal fucile veniva esploso un nuovo colpo che si conficcava vicino la targa posteriore del veicolo. Franco Breglia come se nulla fosse ha fatto ritorno a casa. Come a casa è tornato anche M. F. che, però, ha atteso due giorni prima di recarsi dai carabinieri di Chiaromonte e sporgere denuncia motivando questo suo ritardo per lo shock subito. 

Quanto accadutogli, però, l’ha raccontato immediatamente a persone a lui molto vicine. Persone che, subito dopo la denuncia, sono state sentite dagli uomini dell’Arma che hanno messo insieme tutti i tasselli e l’altra mattina si sono recati a casa dell’operaio e l’hanno fermato con l’accusa di tentato omicidio. Gli investigatori seguono, come detto, la pista passionale. Ma ci sono ancora alcuni elementi poco chiari. A cominciare dalla denuncia che è stata presentata dopo due giorni. 

I carabinieri comunque proseguono nelle loro indagini. Indagini che si starebbero concentrando su alcune persone a cui il professionista avrebbe raccontato l’accaduto. Gli inquirenti non escludono neanche che i due uomini possano essersi incontrati nei due giorni intercorsi tra il tentato omicidio e la denuncia.  L’uomo arrestato non rilasciato nessuna dichiarazione ai carabinieri che comunque continuano a indagare per scoprire i “pezzi” mancanti di questa vicenda che ha scosso la piccola comunità di Teana.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE