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CATANZARO – Momenti di tensione sono stati vissuti a Catanzaro nel corso della prima udienza del processo con rito abbreviato nei confronti di Davide Morrone, il  diciottenne accusato dell’omicidio della sua ex fidanzatina, la sedicenne Fabiana Luzzi, che nel maggio scorso a Corigliano è stata accoltellata e poi bruciata quando era ancora viva. Quando il ragazzo è arrivato in aula il padre di Fabiana Luzzi ha gridato ripetutamente «sei un mostro assassino» nei confronti dell’imputato. Solo l’intervento degli avvocati della famiglia ha poi riportato la calma. L’udienza davanti al tribunale dei minori, secondo quanto si è appreso, si è svolta in un clima di tensione.

Sono stati acquisiti diversi atti e documenti ed una perizia secondo la quale il ragazzo era parzialmente capace di intendere e di volere nel momento del delitto. I difensori di Davide, gli avvocati Giovanni Zagarese ed Antonio Pucci, sostengono, invece, che il loro assistito era totalmente incapace di intendere e di volere. Davide, da parte sua, ha preso la parola e, rivolgendosi al giudice, ha detto: «Sono pronto ad accettare qualsiasi sentenza». Al momento sta scontando gli arresti in una clinica dopo che ha tentato per due volte il suicidio. Sarà a breve trasferito in una comunità in Liguria. Al termine dell’udienza il processo è stato aggiornato all’11 marzo quando ci saranno le richieste dell’accusa, le arringhe difensive e la sentenza.

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