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MELICUCCO (RC) – Quella che inizialmente sembrava essere una rapina si è rivelato un tentativo di uccidere la propria madre. Questa la tese degli inquirenti per i quali il figlio avrebbe ingaggiato un algerino per fare uccidere la madre per questioni ereditarie fornendo anche il cavo da usare per strangolare la donna. Il progetto, però, è fallito. La donna, infatti, si è salvata grazie all’intervento di alcuni parenti ed il figlio, Domenico Napoli, 39 anni, di Melicucco, è stato arrestato per tentato omicidio premeditato dagli agenti del Commissariato della polizia di Polistena che hanno anche notificato in carcere un’ordinanza anche a Yazid Zegouba (54 anni). 

I fatti risalgono alla sera del 22 maggio scorso (LEGGI LA NOTIZIA DELL’AGGRESSIONE). 

Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, Napoli si sarebbe recato a prelevare Zegouba a Rosarno dove l’algerino vive. Quindi i due si sarebbero recati a casa della donna, Caterina Condoluci, e Napoli sarebbe riuscito a fare entrare l’altro uomo senza farsi accorgere dalla donna. L’uomo ha, quindi, salutato la madre lasciando l’appartamento. Zegouba, sempre secondo la ricostruzione degli investigatori del Commissariato di Polistena, a quel punto sarebbe uscito dal suo nascondiglio aggredendo la donna cercando di strangolarla con il cavo metallico che sarebbe stato fornito da Napoli. 

Le grida della donna, però, hanno richiamato l’attenzione di alcuni familiari che vivono nell’appartamento attiguo e che sono intervenuti salvandole la vita e bloccando l’aggressore, poi consegnato alla polizia. Adesso, dopo circa un mese di indagini, gli investigatori sono convinti di avere ricostruito quanto accaduto e sulla base della loro informativa la Procura della Repubblica di Palmi diretta da Ottavio Sferlazza ha chiesto al gip l’emissione di due provvedimenti restrittivi. Quello a carico di Napoli è stato eseguito stamani mentre a Zegouba il provvedimento è stato notificato nel carcere di Vibo Valentia dove si trova ristretto dal 22 maggio scorso. Le indagini proseguono per accertare l’ammontare della somma offerta da Napoli a Zegouba e per definire meglio il movente che secondo le prime indagini sarebbe da ricercare in questioni ereditarie.

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