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NICOTERA – Una lite, l’ennesima a quanto risulta, che poteva sfociare in tragedia e che solo per una pura casualità non è stato. Un uomo che accoltella la propria figlia al culmine di un animato litigio quando i fumi dell’alcol avevano preso il sopravvento. Fortunatamente, per la vittima solo sei giorni di prognosi e questo è già un miracolo visto che il fendente l’ha raggiunta all’addome. 

A finire in manette il 75enne Michele Paradiso, già noto alle forze dell’ordine, nei confronti del quale la procura di Vibo sta procedendo per tentato omicidio. Teatro della vicenda la marina di Nicotera sul quale sono piombate le pattuglie dei carabinieri della stazione e della Compagnia di Tropea, allertate intorno alle 14,30 dai residenti in zona che avevano udito le urla dei due congiunti.  A quell’ora, l’anziano, molto probabilmente sotto l’effetto di alcolici, si è presentato dinnanzi al ristorante “Bianco e Nero” presso cui lavora la figlia, Rosalba Paradiso di 50 anni, brandendo un coltello a serramanico. Ne è nata, come detto, una violenta discussione per futili motivi quasi immediatamente degenerata nel ferimento della vittima proprio nel momento in cui si stava accingendo a chiudere il cancello nel tentativo di sottrarsi alla furia del 75enne. Ed è stato proprio in quell’attimo che la lama l’ha attinta all’addome. E’ comunque riuscita a trovare riparo in un luogo inaccessibile per il genitore aspettando, così, i soccorsi, giunti pochissimi minuti dopo con i carabinieri della stazione unitamente ai colleghi di quella di Limbadi che, coordinati dal capitano Francesco Di Pinto, sono riusciti a rintracciare Paradiso. 

L’uomo, però, aveva l’arma ancora in tasca e ciò ha indotto i militari della Benemerita ad agire con estrema delicatezza anche in considerazione del fatto che l’esagitato ha opposto resistenza. Ma alla fine è stato bloccato e portato all’ospedale per essere medicato, mentre il coltello è stato posto sotto sequestro. Allo stesso tempo, la 50enne, ancora sotto shock, è stata soccorsa e trasferita presso il presidio ospedaliero di Vibo Valentia dove i sanitari hanno sciolto la prognosi che si aggira sui 6 giorni.

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