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MILANO – Collegamenti tra aziende locali e famiglie calabresi legate alla ‘ndrangheta hanno portato questa mattina all’arresto di 8 imprenditori lombardi operanti nel settore del movimento terra, aggiudicatari di diversi appalti per lo smaltimento dei rifiuti in cantieri di Milano ed hinterland. L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e del Comando Provinciale di Milano dura da oltre due anni e nasce da una costola dell’indagine ‘Infinito’. 

A conclusione di un’inchiesta della Dia coordinata dal sostituto procuratore Alessandra Dolci, i Carabinieri hanno eseguito, in varie province della Lombardia, otto ordinanze di custodia cautelare in carcere. L’attività ha dimostrato la vicinanza tra l’imprenditoria locale ed appartenenti a famiglie calabresi legate alla ‘ndrangheta, che attraverso il sistema del cosiddetto ‘giro bolla’, sono riusciti a smaltire illecitamente tonnellate di rifiuti in due cave in provincia di Lodi e di Novara. Gli accertamenti effettuati hanno consentito, inoltre, di deferire in stato di libertà altri 20 soggetti, tra autisti e padroncini, la cui presenza all’interno delle aziende degli odierni arrestati, veniva imposta dalle ‘famiglie’. Nel corso dell’operazione si sta procedendo al sequestro di due aziende di trasporto, due impianti di trattamento rifiuti e di 30 automezzi utilizzati per il trasporto delle terre inquinate.
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