X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

CATANZARO – Assolto perché il fatto non sussiste. E’ terminato con la piena assoluzione il processo a carico di Egidio Masella, l’ex assessore regionale in quota a Rifondazione comunista, coinvolto nell’inchiesta definita “parentopoli calabrese”. La sentenza è stata pronunciata oggi a Catanzaro dal tribunale collegiale presieduto dal giudice Antonio Battaglia (a latere Adriana Pezzo e Giovanna Mastroianni). L’ex assessore, che si era dimesso dopo l’inchiesta, era chiamato a rispondere dell’accusa di tentato abuso d’ufficio per aver proposto l’assunzione di sua moglie nella struttura regionale speciale che lui dirigeva all’epoca dei fatti, che risalgono a circa sette anni fa. 

L’assegnazione fu poi revocata dall’allora presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, che ha affermato di essere venuto a conoscenza solo in seguito dell’identità della persona proposta dall’assessore. Masella rassegnò le dimissioni all’indomani della comunicazione del presidente Loiero di volerlo sfiduciare.   Dopo il proscioglimento, la Procura di Catanzaro aveva proposto ricorso alla Corte d’appello che mandò gli atti alla Corte di Cassazione che, a sua volta, rinviò gli atti al Tribunale di Catanzaro dove, il 16 maggio del 2011 fu deciso il rinvio a giudizio. Oggi la sentenza e l’assoluzione. Anche il pm aveva chiesto che Masella venisse assolto.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE