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LA TERRA ha tremato anche nel Materano. Il forte sisma con magnitudo 6.3 della scala Richter, con epicentro nel Peloponneso, si è avvertito abbastanza distintamente anche a Matera, dove la terra ha sussultato per una frazione di secondo intorno alle 14.55. Lo hanno avvertito le persone particolarmente sensibili e coloro che in quel momento si trovavano in posizione distesa o seduta. A Pisticci e nell’area basentana si sono addirittura visti lampadari oscillare.

Secondo i dati della stazione rete sismica nazionale dell’Istituto di geofisica e vulcanologia, la scossa si è verificata a una profondità di circa 10 chilometri, nei pressi di un isola della Grecia occidentale.

Il sisma è stato avvertito dalla popolazione anche in Puglia e Calabria jonica, nel Catanzarese. In tanti non si sono accorti degli effetti del movimento tellurico peraltro molto distante dal luogo dell’epicentro e, quindi, notevolmente attenuato.

Una seconda scossa, avente lo stesso epicentro, è stata registrata circa quindici minuti dopo, per una magnitudo di 4,4. Terza forte scossa alle 15.25, sempre nella stessa zona, di magnitudo 4,3.

Leggermente differenti i rilievi i rilievi dell’European-Mediterranean Seismological Centre (Emsc).

Le scosse sono avvenute a pochi chilometri di distanza da Lixuori, città dell’isola di Cefalonia.

Sull’isola greca, secondo quanto si è appreso, sono crollate strutture nei dintorni di Lixouri. Gli eventi sismici sono stati avvertiti anche nel sud Italia anche in Sicilia (soprattutto nella zona di Catania), in Campania e Molise. A Cefalonia la gente è fuggita in strada terrorizzata dallo sciame sismico.

Un blackout ha interessato la città di Fiskardo, a nord dell’isola di Cefalonia. Il dettaglio della forte scossa sismica sul sito Ingv

«È una zona molto vicina alla placca dell’Egeo, che è una micro-placca che si insinua fra la placca Africana e quella Eurasiatica», ha spiegato il direttore del Centro nazionale terremoti dell’Ingv, Alberto Michelini.

La microplacca Egea si trova nel punto in cui le due grandi placche continentali si muovono orizzontalmente l’una rispetto all’altra. Questo stesso tipo di movimento, rileva Michelini, caratterizza la faglia all’origine del terremoto di domenica.

a.corrado@luedi.it

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