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CROTONE –  «Errare è umano, ma perseverare significa vessare la gente»: è quanto sostiene Pasquale Grano, 83 anni, originario di Petilia Policastro, ma residente da tempo a Crotone. Ex titolare di un bar, da anni in pensione, Grano si è visto recapitare delle cartelle di Equitalia, riguardanti il mancato pagamento dei canoni del Consorzio di bonifica, Ionio crotonese. «Io, di Equitalia – dice Grano – ho paura, perchè, per un errore di 100 euro che ha fatto il mio consulente, poi mi è arrivata la cartella di oltre 300 euro dopo meno di un anno. Così, visto anche che si trattava di importi bassi, ho pagato queste cartelle, anche se io terreni non ne ho mai avuti». Dopo aver pagato, Grano si è armato di pazienza e si è recato nella sede del consorzio di bonifica crotonese, perché le cartelle continuavano ad arrivare. «Ho fatto presente ad un responsabile – ha detto Grano – che io terreni non ne ho e che le uniche piante che avevo, erano quelle sul balcone, a Foresta di Petilia Policastro, dove abitavo un tempo. Considerato, poi, che mi sono trasferito a Crotone da anni, quelle piante si sono seccate e non ho più neanche quelle». I responsabili del Consorzio hanno riconosciuto l’errore. «Mi hanno detto – continua Grano –  “Pagate queste cartelle che vi sono arrivate che vi cassiamo”. Così ho fatto». Le disavventure, però, con il consorzio di bonifica ed Equitalia, non erano affatto finite. 

 

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