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POTENZA – Terzo polo? Idea buona per tutte le stagioni. Tranne quando si vota. O meglio, sì alle dichiarazioni di intenti, agli incontri e alle piattaforme ideologiche ma poi al riscontro delle liste il Terzo polo è bello è sparito. Nelle liste elettorali (centinaia) per le prossime comunali in Basilicata non c’è traccia di quel nuovo partito che secondo i proclami degli scorsi mesi dovrebbe “scardinare” il bipolarismo ormai superato dai fatti e vedere la nascita di una forza politica di centro. Insomma Udc, Api e Fli con i rispettivi leader nazionali, Casini, Rutelli e Fini tutti insieme (e indipendenti dal centrosinistra o dal centrosinistra) fino a che si parla soltanto. Poi alle elezioni è un’altra storia. Almeno in Basilicata. Lo si evince analizzando quello che è avvenuto in Basilicata. Nei 27 comuni dove il 15 e il 16 maggio prossimo c’è di tutto, tranne il Terzo polo. Nemmeno un simbolo piccolo piccolo. Nemmeno un candidato sindaco del comune più piccolo. Niente.
Eppure meno di un mese fa ci sono stati gli ennesimi squilli di tromba e rulli di tamburi per l’incontro pieno di lustrini che si è svolto nel Castello federiciano di Lagopesole. Era una domenica mattina. Il 27 marzo alle 9 e 30 di mattina. Pure mattinieri i consiglieri regionali che avevano dato appuntamento ai lucani per spiegare la bontà del progetto. Convegno che a due settimane dalla presentazione delle liste sembrava essere foriero di una novità. C’erano del resto Mancusi (Udc), Singetta (Api), Falotico (Per), Navazio (Ial), Mollica (Mpa) e Scaglione con Ruggiero assente giustificato. Della partita era pure il senatore Digilio (Fli). Una squadra che potenzialmente avrebbe potuto mettere in campo liste e candidati sindaci “propri” dappertutto. Non è andata così. Nemmeno lontanamente. Alla resa dei conti nei vari comuni ci sono pure duelli. A Rionero, per esempio, l’Udc sta con Placido e il centrosinistra mentre il candidato centrista Brienza raccoglie solo pezzi del potenziale Terzo polo. A Melfi lo stesso: se Navazio ha il sostegno dell’Mpa e dell’Api non ha certo quello dell’Udc che ha scelto il “socialista” Valvano. E’ così un pò dappertutto. Di certo ha pesato negli accordi e nella composizione delle alleanze il ruolo di Agatino Mancusi (segretario regionale dell’Udc, ma anche assessore alla Regione con De Filippo) e di Palmiro Sacco (presidente del consiglio alla Provincia di Lavorazza). Insomma il Terzo polo probabilmente si farà, ma al momento in Basilicata fa fatica e chiaramente senza l’Udc a tirare la volata non è nemmeno immaginabile.
Su questo, non sarà d’accordo l’ex sindaco di Potenza, Gaetano Fierro che proprio ieri in una nota parlava di un progetto che va avanti e di un Terzo polo presente a Pisticci e Melfi e cioè i due comuni con più di 15 mila abitanti dove si vota con il sistema maggioritario a doppio turno. Fierro, fresco di incontri romani, proprio con i leader della Costituente per il Partito della nazione si lamenta solo dei finiani e parla da esponente dei Liberal di Adornato nella Costituente nazionale. E in effetti Liberal a Melfi sta con Navazio, ma quel Terzo polo indipendente, e in grado di scardinare il bipolarismo, è (e dovrà essere) un’altra cosa.

Salvatore Santoro

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