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Lo strascico mediatico dell¹infinita “Toghe lucane” arriva ad un giro di boa da sempre atteso e che sembrava disperso nei cassetti della procura di Matera. Ieri infatti si è appreso che il pm di Matera, Annunziata Cazzetta, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai giornalisti Carlo Vulpio, Rocco Grilli, Nicola Piccenna, Gianloreto Carbone, Emanuele Grilli, e all’ufficiale dei Carabinieri Pasquale Zacheo, e ad altri due militari dell¹Arma accusati di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa dell’ex senatore di An, Emilio Nicola Buccico (in foto). Lo si è appreso ieri mattina leggendo un¹ntervista al Giornale del giornalista Carlo Vulpio che ha reso di noto di aver ricevuto l’avviso di conclusioni indagini
(https://www.ilgiornale.it/interni/la_procura_anti_premier_ha_insabbiato_guaiClicca qui per leggere l’articolo). Gli indagati hanno ora
20 giorni di tempo per presentare atti o memorie difensive, che saranno valutati prima di un¹eventuale richiesta di rinvio a giudizio. La vicenda cominciò con una clamorosa perquisizione effettuata dalla Polizia di Stato il 26 luglio del 2007 nella redazione del settimanale «Il Resto», a Matera, giornale lucano che si è caratterizzato per campagne vigorose sul fronte dell¹inchiesta Toghe lucane e ai giornalisti Carlo Vulpio, del Corriere della Sera, Gianloreto Carbone, di «Chi l’ha visto?», e al capitano Zacheo, allora comandante della compagnia di Policoro (Matera) dell¹Arma e che fu centrale nell¹indagini disposte dall’ex pm Luigi De Magistris. Le indagini si riferivano ad articoli e servizi giornalistici realizzati fra luglio 2006 e luglio 2007, che avrebbero diffamato l¹ex senatore Buccico, in particolare durante la campagna elettorale per le comunali del 2007 che poi lo vide trionfare al secondo turno di ballottaggio. I giornalisti avevano sempre respinto le accuse e contestato l¹nesistenza del reato associativo. La vicenda è destinata ad assumere dimensione nazionale considerato che investe questioni legate alla libertà di stampa, all¹uso delle intercettazioni e alle questioni della Giustizia che adesso vedono a parti cambiate anche il protagonismo di Vulpio che su queste vicenda ha dovuto registrare il suo dimensionamento al¹nterno del Corriere della Sera dove non si occupa più di questioni giudiziale ma anche il piglio polemico contro De Magistris accusato da politico di essersi disinteressato a queste vicende. Vulpio tral’altro è stato candidadato alle Europee con Italia dei Valori come
indipendente, ma a differenza dell¹ ex pm di Toghe lucane non risultò eletto. Oggi il giornalista è molto vicino alle posizioni del garantismo berlusconiano infatti rispetto al passato gode di buona stampa dalle parti del Giornale di Sallustri e dal Tg1 di Minzolini che ieri sera l’ha intervistato nel notiziario di mezza sera. Vulpio sarebbe indagato con concorso morale esterno, reato d¹opinione, che in passato giuristi garantisti hanno sempre giudicato con molte riserve. Particolare e non comune anche il tipo d’indagine nei confronti di Nicola Piccenna che non ha mai nascosto la sua forte opposizione all¹avvocato Buccico. I primi atti d’indagine infatti avevano rintracciato l¹associazione a delinquere nei confronti di Nicola Piccenna, Claudio Galante e Silvio de Lubac salvo poi appurare che gli altri indagati altro non erano che dei pseudonimi adoperati dallo stesso Piccenna nei corrosivi corsivi pubblicati sul Resto giornale militante che ha caratterizzato la storia politico giudiziaria di quegli
anni. E sempre nell¹ambito del Resto si fa notare l’accusa di violenza privata sempre nei confronti di Piccenna e dell¹editore del Resto per aver sfidato l¹avvocato Buccico allo scontro fisico scrivendo:«Almeno per una volta una sfida medievale, un cavallo a testa, una lancia e via»e la provocazione d¹altri tempi è finita anche questa nella prosa giudiziaria. L’acquisizione degli atti d’inchiesta riserverà non poche sorprese considerato che si basa su intercettazioni di giornalisti e delle loro fonti. La presenza di un giornalista di “Chi l’ha visto” e di un agit prop molto determinato come Carlo Vulpio sicuramente tornerà ad accendere riflettori mediatici e politici sulle inchieste e gli schieramenti che in Basilicata e in Italia hanno acceso forti dispute che sembravano sopite. Non mancheranno colpi di scena.

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