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ROSSANO – Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha disposto la scarcerazione e l’affidamento ai servizi sociali con la possibilità di lavorare per Giuseppe Frassino, il 51enne originario di Rossano Calabro, condannato a quattro anni perchè ritenuto uno dei fiancheggiatori di Nicola Acri, il boss della ‘ndrangheta ricercato dal 2007 e arrestato nel 2010 nel capoluogo emiliano dai militari del Ros e da quelli dei comandi provinciali di Bologna e Cosenza.   La richiesta al Tribunale era stata presentata dal suo difensore, l’avv.Antonio Cappuccio. Frassino era in carcere a Piacenza.   Frassino era risultato intestatario del contratto di locazione del villino di Lido Scacchi, sulla riviera di Comacchio (Ferrara), dove il boss si era stabilito con la sua famiglia. Inoltre nell’abitazione di Frassino, a Castel Maggiore, i militari avevano sequestrato un vero arsenale,  quattro pistole di vario calibro e una rivoltella cal.38 special, tutte con matricola abrasa; un caricatore per pistola semiautomatica; oltre 350 proiettili di vario calibro; 273 grammi di polvere da sparo; 1.445 grammi di esplosivo al plastico; due panetti di esplosivo al plastico; sei capsule incendiarie; 13 detonatori.   Frassino, che ha una piccola impresa edile, è stato autorizzato ad uscire di casa per lavorare la mattina alle 7 e deve rincasare alle 20. 

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