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I DATI certi  devono ancora essere comunicati dal ministero. Secondo i calcoli della Cgil Basilicata, tuttavia,  dovrebbero essere assunti circa 134 docenti e 70 non docenti  personale Ata in Basilicata se il governo nazionale rispetta gli ultimi provvedimenti.  E’ stata annunciata ieri, infatti, la notizia dei centomila precari che a livello nazionale dovrebbero essere assunti subito.  Vuol dire in cattedra il prossimo anno, primo settembre 2015. Centomila nuovi insegnanti a tempo indeterminato, alle elementari, medie, e superiori.  Le risorse, nel miliardo e mezzo di euro fin qui trovati dal ministero dell’Istruzione. Dei centomila,  una parte verranno dalle Graduatorie a esaurimento che oggi ospitano 155 mila aspiranti insegnanti e  la restante dai vincitori dell’ultimo concorsone rimasti ancora fuori dall’insegnamento. La Cgil Basilicata reputa l’intervento improduttivo, che non risolve il problema reale e cioè quello del precariato storico. Perchè se il governo ritiene ch le graduatorie a esaurimento saranno svuotate in due anni – per quelle d’istituto (470 mila persone, divise in tre fasce) servirà almeno un quinquennio – nei prossimi anni secondo il segretario generale Flc Cgil Domenico Telesca si rischierà addirittura di creare ulteriore precariato. Sulla questione interviene anche il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, che dice:«La notizia della possibile assunzione di centomila precari é positiva» ma «c’è  bisogno di uno scatto in avanti su questioni fondamentali: su tutto, l’attenzione alla qualità del progetto formativo e l’aumento delle ore di sostegno per le persone con disabilità, su cui registriamo in queste ore la preoccupazione di molte famiglie e operatori che pagano i tagli apportati negli ultimi anni a questi essenziali servizi di supporto scolastico». In questo senso l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha proposto la costituzione di un Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, che permetta di monitorare in maniera costante la qualità degli interventi pubblici, delle politiche sociali, di sapere come varia nel tempo la domanda di servizi necessari ad assicurare i diritti delle persone con disabilità. Il governo su questo aspetto, ha previsto già per la prossima stagione scolastica un aumento degli insegnanti di sostegno da 67 mila a 90 mila per gestire le supplenze necessarie ma  più limitate.

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