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MATERA – Occhi lucidi e sorrisi. Abbracci e strette di mano. Aneddoti e confidenze. Senso di appartenenza e voglia di esserci. In poche parole: compagni di classe. Così, cinquant’anni dopo il conseguimento del diploma le classi A e B della ragioneria “Loperfido” si sono ritrovate, per la maggior parte, nell’aula magna “Salvatore Scardillo”, allora preside di questi diplomati, per un incontro che ha dello straordinario.
Infatti nel 1965 questi alunni prendevano il diploma statale e ieri si sono ritrovati nella stessa scuola, con qualche segno del tempo sul volto, nella mente, ma con lo stesso spirito che li ha animati negli anni della scuola superiore.
Un incontro fortemente voluto da Paolo “Paul” Petrozza, classe 1944, alunno di Montescaglioso diplomato nel 1965 e poi partito per il Canada per cercare, e trovare, fortuna nell’ambito turistico. Dal Loperfido a Toronto e ritorno.
A fare gli onori di casa l’attuale dirigente scolastico, Eustachio Andrulli, le professoresse Annamaria Barenzano e Mercedes Clemente, gli alunni delle quinte classi e gli alunni del liceo musicale che hanno aperto l’incontro eseguendo gli inni nazionali di Italia e Canada, che hanno commosso i presenti, soprattutto Petrozza: «Non permettete a questo ritorno di fiamma di affievolirsi. Questo nostro incontro è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Provate a ripeterlo ogni anno», ha detto con la voce rotta. E poi un consiglio da parte di Petrozza agli alunni di quinta classe presenti: «Considerate la libera iniziativa, Diventate dei leader. E se il territorio dove siete non ve lo permette, andate nel mondo. Il mondo è pieno di italiani che hanno fatto impresa trovando anche fortuna. Italiani che, come me, non dimenticano l’Italia. Perchè l’Italia è una secondo mamma e la mamma non si dimentica mai».
Pedrozza ha chiesto, inoltre, un minuto di raccoglimento per i compagni di classe che oggi non ci sono più, oltre che per due storici presidi dell’istituto, Salvato Scardillo e Vania Tantalo Danzi, e un pensiero particolare è stato rivolto anche ai due alunni che hanno perso prematuramente la vita durante il volo in mongolfiera, Davide Belgrano e Giuseppe Nicola Lasaponara.
«Bisogna guardare al futuro, volgendo uno sguardo al passato», ha detto il dirigente scolastico Andrulli. «Questa è una grande occasione per rivivere i momenti trascorsi tra i banchi di scuola e deve essere un motivo di stimolo e di orgoglio per noi tutti».
Una mattina dal ritmo incalzante scandita dalle esibizioni dei ragazzi del liceo musicale, dai ricordi di chi appena un anno fa si è diplomato, dalle frasi lasciate su dei bigliettini appesi a quello che sembra un “albero delle idee”, video che con immagini di ieri e di oggi, un filmato che racconta l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro e soprattutto le voci di chi ben 50 anni fa otteneva il diploma al Loperfido.
E’ forse questa la parte più emozionante della mattina con il confronto generazionale tra gli studenti che furono e quelli che saranno gli adulti di domani. Uno scambio di emozioni e di sapere che ha reso più ricchi tutti, sia chi è giovane e non vede l’ora di diventare grande, sia chi ha molte primavere alle spalle ma ha uno spirito ancora da adolescente.
«Ho urlato alla mia compagna che mi nascondeva il quaderno: “non mi rompere le scatole” e lei diventò rossa». «Per uno sciopero nel secondo trimestre prendemmo tutti 4 in condotta». «Quando ho ricevuto la prima telefonata dagli organizzatori ho negato di essere stato un alunno del Loperfido, perchè pochi giorni prima avevo subito un tentativo di truffa telefonica». «Dopo il diploma andai a Milano, mangiavo sempre e solo tonno e fagioli. A Modena non mi affittavano una casa perchè ero meridionale». E dopo il bagno di emozioni Petrozza ha voluto omaggiare tutti i diplomati 1965 con una medaglia commemorativa. Poi tutti nella “sua” Montescaglioso per un tour turistico e per un pranzo conviviale. Tutti insieme. Oggi come 50 anni fa.

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