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VIGGIANO – Tra i presenti all’incontro di ieri sera c’era anche il responsabile relazioni istituzionali locali di Eni, Francesco Manna. Gli abbiamo rivolto alcune domande in merito ai problemi registrati negli ultimi tempi nell’impianto.

Quali sono i progetti futuri di Eni in Basilicata e in Val d’Agri, in riferimento anche al Decreto “Sblocca Italia”?

«Eni si pone come obiettivo il completamento di quanto stabilito nel Protocollo di Intesa del 1998. Il raggiungimento della produzione di 129.000 barili al giorno  può essere conseguito tramite la realizzazione delle attività di sviluppo previste già da quell’ intesa».

La comunità valligiana, comprese anche le Istituzioni, sono preoccupati e allarmati per i recenti episodi di anomalia del Centro Olio, cosa può dirci in merito? E cosa comportano queste anomalie?

 «Non credo sia corretto parlare di anomalie. Tali eventi non rappresentano che una conferma del corretto funzionamento dei sistemi di protezione del Centro Olio Val d’Agri. Faccio presente, inoltre, a proposito del flaring, la cosiddetta fiaccola, che l’esecuzione delle tecnologie previste all’interno dell’Aia  ci ha già consentito un significativo abbattimento della media annua di tale fenomeno, pari a oltre il 75% negli due ultimi anni. Se poi fa riferimento all’ultimo fenomeno odorigeno riguardante l’H2S questo non può essere assolutamente associato ad Eni. Infatti, dai dati forniti da Arpab, rilevati dalle centraline di monitoraggio a partire da lunedì 22 settembre ad oggi, emerge che la qualità dell’aria nell’intorno del Cova non ha subito significative variazioni rispetto all’usuale andamento dei parametri monitorati. I valori di H2S  registrati in termini di concentrazione media dai 257 sensori interni in funzione e dalle cinque centraline esterne (di cui quattro in dotazione all’Arpab), non hanno mai superato neppure la soglia di percezione odorigena sulla base dei parametri di riferimento dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e sono sempre stati largamente al di sotto dei limiti di legge. Tutte le rilevazioni, sia quelle realizzate direttamente da Eni sia da parte delle autorità preposte ai controlli, pertanto confermano che le attività correlate al funzionamento del Cova non hanno comportato in nessun momento situazioni anomale e tantomeno di rischio per salute umana».

 Quali saranno le misure dell’Eni, atte a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini?

«Eni persegue una politica di miglioramento continuo sia in termini di tecnologie produttive sia in termini di sostenibilità ambientale, salute e sicurezza. Pertanto, è nostra intenzione  valutare e applicare le migliori tecnologie disponibili».

an. pe.

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