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Genova 29 mar. – Quattro ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di droga sono state eseguite dalla polizia di Genova. Per gli inquirenti il perno del gruppo è Francesco Raschellà, catanzarese di 39 anni residente a Genova, con a carico precedenti per droga. Gli arresti al termine di un’indagine della Sezione Antidroga della Squadra Mobile coordinata dal pm Biagio Mazzeo, a seguito di due episodi avvenuti all’estero: la morte di un marittimo genovese durante un volo di linea sulla rotta Costa Rica-Italia e l’arresto, effettuato dalla polizia di frontiera Usa di un’italiana, pure lei marittima genovese, proveniente dal Costa Rica e diretta in Italia sorpresa con mezzo chilo di cocaina occultato nel bagaglio. (AGI)
(AGI) – Genova 29 mar. – Gli accertamenti autoptici hanno dimostrato che la morte del marittimo italiano era avvenuta a seguito dell’ingestione di numerosi ovuli di cocaina. L’inchiesta, condotta in stretta collaborazione tra la Mobile di Genova e la polizia statunitense (l’H.S.I., Homeland Security Investigation) ha consentito di acquisire negli Stati Uniti riscontri probatori utili ad accertare la responsabilità penale di Raschellà per i reati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e per la morte del corriere, mentre per altre due persone è scattata l’imputazione per traffico internazionale di stupefacenti. 

GENOVA – Marinai come corrieri. È stato seguendo il caso di un marittimo genovese morto in seguito alla rottura di uno degli ovuli di cocaina ingeriti che la Procura di Genova è riuscita a risalire a banda di trafficanti specializzata in un traffico internazionale tra Costarica e Italia. Quattro ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di droga sono state eseguite dalla polizia di Genova. Per gli inquirenti il perno del gruppo è Francesco Raschellà, catanzarese di 39 anni residente a Genova, con a carico precedenti per droga. Gli arresti al termine di un’indagine della Sezione Antidroga della Squadra Mobile coordinata dal pm Biagio Mazzeo, a seguito di due episodi avvenuti all’estero: la morte di un marittimo genovese durante un volo di linea sulla rotta Costa Rica-Italia e l’arresto, effettuato dalla polizia di frontiera Usa di un’italiana, pure lei marittima genovese, proveniente dal Costa Rica e diretta in Italia sorpresa con mezzo chilo di cocaina occultato nel bagaglio.

Era in volo dal Costarica verso Madrid quando, nel 2011, si ruppe uno degli ovuli di cocaina che aveva ingerito. Per permettere i soccorsi, rivelatisi poi inutili, l’aereo venne fatto atterrare in emergenza a Lisbona. Nel corpo del corriere vennero trovati 90 ovuli, per un totale di 7 etti di cocaina.   Due mesi dopo una genovese di 40 anni, anche lei impiegata come marittimo, venne arrestata all’aeroporto di Newark, nel New Jersey. Aveva con sè una valigia con mezzo chilo di cocaina. Le indagini hanno consentito di collegare i due episodi e risalire all’intera banda. 

Gli accertamenti autoptici hanno dimostrato che la morte del marittimo italiano era avvenuta a seguito dell’ingestione di numerosi ovuli di cocaina. L’inchiesta, condotta in stretta collaborazione tra la Mobile di Genova e la polizia statunitense (l’H.S.I., Homeland Security Investigation) ha consentito di acquisire negli Stati Uniti riscontri probatori utili ad accertare la responsabilità penale di Raschellà per i reati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e per la morte del corriere, mentre per altre due persone è scattata l’imputazione per traffico internazionale di stupefacenti. 

Francesco Raschellà, originario di Catanzaro ma residente a Nervi. Era lui ad andare in Costa Rica, trattare con i narcos per i viaggi e a occuparsi della distribuzione dello stupefacente.   In carcere sono finiti anche tre complici, uno di Genova, uno della provincia di Alessandria e uno della provincia della Spezia.

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