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VIBO VALENTIA – Un ex broker della droga, Domenico Trimboli, ora pentito e collaboratore di giustizia, ha consentito ai carabinieri del Ros di Catanzaro di decifrare il linguaggio con il quale i narcotrafficanti colombiani facevano riferimento ai carichi di cocaina da spedire in Italia alle cosche della ‘ndrangheta. È quanto emerso nel corso dell’inchiesta chiamata “Overing” che stamane ha portato all’arresto di 44 persone (LEGGI I PARTICOLARI DELL’OPERAZIONE).

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, hanno consentito di sgominare una organizzazione di narcotrafficanti. Alle persone arrestate è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal
giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Pietro Scuteri.

LEGGI I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

Nel corso di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali i carabinieri del Ros sentivano parlare i narcotrafficanti di “ragazza” e di somme in euro. Attraverso una serie di riscontri, che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di cocaina, e con la collaborazione del pentito Trimboli, gli investigatori sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice.

La cocaina veniva chiamata “la ragazza”, mentre il quantitativo di stupefacente veniva espresso in somme di denaro in euro. Decifrando il linguaggio dei narcotrafficanti, i carabinieri del Ros di Catanzaro e del Comando provinciale di Livorno sono
riusciti a ricostruire le rotte della droga. La cocaina partiva dalla Colombia, giungeva in Spagna dove avveniva il pagamento ed
approdava poi nella raffineria in Calabria, dove c’era l’attività di trasformazione e smercio al dettaglio nel mercato del nord Italia.

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