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COSENZA – Viaggi “infernali” e disagi senza fine per i pendolari calabresi. Il dossier “Pendolaria 2014” di Legambiente inserisce la linea Catanzaro-Lido nelle dieci più disastrate d’Italia. Ma intanto esplode la rivolata anche a Cosenza e sulla dorsale ionica.

BINARI OCCUPATI A COSENZA – In mattinata i pendolari che si recano a Paola e negli altri comuni del Tirreno cosentino, hanno occupato i binari nella stazione ferroviaria di Vaglio Lise a Cosenza bloccando per alcuni minuti il treno in partenza per Sapri delle ore 7,39. La protesta, che segue una raccolta di firme effettuata da più di 300 viaggiatori, è motivata dall’adozione del nuovo orario ferroviario di Trenitalia, che entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre, e che sposta la partenza del treno Cosenza-Sapri dalle 7,39 alle 7,46. Uno spostamento di orario che penalizza, secondo i manifestanti, centinaia di lavoratori, che non arriverebbero in tempo al lavoro. 

«C’è un disegno per favorire il trasporto su gomma – denunciano i manifestanti in una nota – perchè da anni Trenitalia sta perseguendo una politica di tagli al trasporto pubblico locale concentrandosi soltanto sui treni a lunga percorrenza e nonostante la stessa Trenitalia continui a percepire da parte della Regione Calabria cospicui finanziamenti per garantirlo». I pendolari si sono costituiti in comitato e si appellano al nuovo presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e ai parlamentari calabresi affinchè Trenitalia non applichi l’orario annunciato.

LE FERMATE SOPPRESSE SULLO IONIO – Il nuovo orario prevede rivoluzioni che hanno fatto mobilitare anche i pendolari anche della linea ionica. Oltre al già annunciato e confermato mancato ripristino dei treni verso Nord anche i collegamenti regionali subiranno notevoli cambiamenti. In questi giorni l’attenzione, soprattutto da parte dei sindaci interessati, è stata concentrata sull’idea da parte di Rfi di sopprimere la fermata di Mirto-Crosia sulla tratta Sibari–Catanzaro Lido del mattino. Ma anche altre fermate sulla stessa tratta verranno soppresse. 

Si inizia con un anticipo di venti minuti rispetto all’orario consueto di partenza da Sibari, in carrozza alle 5.38 e non più alle 6.05, si finisce con la soppressione delle fermate intermedie nelle stazioni di Crosia, Mandatoriccio, Calopezzati, nonché di Crucoli, Torre Melissa e Strongoli nel Crotonese. Nel nuovo orario già figurano i tagli. Soppresse le stesse fermate anche per il regionale delle 7.35. Per molti pendolari numerosi saranno i disagi.

IL DOSSIER PENDOLARIA – Proprio in questi giorni, intanto, è uscito il rapporto annuale stilato da Legambiente con la mappa delle 10 peggiori linee per chi viaggia ogni giorno: si va da dalla Roma-Ciampino-Castelli romani alla Circumflegrea, dalla Bergamo-Milano alla Portogruaro-Venezia. Fino appunto alla Catanzaro-Catanzaro Lido, che è classificata al sesto posto della black list: linea di 42 chilometri a binario unico, sottolinea Legambiente, seppur strategica nei collegamenti regionali perché unisce i versanti tirrenico e ionico della Calabria, è stata classificata come tratta a scarso traffico e ad oggi conta 10 collegamenti al giorno per senso di marcia di cui solo 3 con treni regionali. Il resto infatti è stato sostituito con autobus. 

«Dal 2010 a oggi – si legge nel dossier Pendolaria – in Italia ci sono stati complessivamente tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale». Inoltre è stato tagliato il numero dei treni e a questo si è accompagnato «in quasi tutte le Regioni italiane un aumento delle tariffe».

ANCHE I BUS SONO VECCHI – Non va meglio se si considera il trasporto su gomma: è di 13 anni e 9 mesi l’età media degli autobus che circolano in Calabria. Il dato emerge da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, che fornisce anche un prospetto dei dati provinciali. La provincia calabrese in cui circolano gli autobus più vecchi è Crotone (14 anni e 2 mesi), seguita da Reggio Calabria e Cosenza (14 anni e 1 mese), Vibo Valentia (13 anni e 11 mesi) e Catanzaro (13 anni e 2 mesi).

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