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Tutta la provincia dibatte della metroleggera? La Sibaritide non intende allora stare a guardare. Se c’è un Pisl per potenziare i collegamenti tra Cosenza e il Savuto e se ce ne sarà un altro per “accorciare” i tempi di percorrenza tra il capoluogo e Paola, anche la fascia jonica reclama attenzione. «La realizzazione della metropolitana leggera nell’area urbana di Cosenza-Rende-Montalto è, senza dubbio, una infrastruttura importante e necessaria per un moderno sistema di mobilità», esordisce il segretario provinciale del Psi Gianni Papasso, che lascia ogni valutazione sul progetto ai tecnici e sollecita a fare presto, «per evitare che le risorse impegnate non periscano e si dissolvano, anche in virtù delle ultime notizie che giungono da Bruxelles inerenti i fondi strutturali 2007/2013». Sulla scorta dell’iniziativa intrapresa dal «bravo» sindaco di Paola, Roberto Perrotta, e dell’«apprezzabile» apertura del sindaco Mario Occhiuto, Papasso evidenzia però «il fortissimo rischio di isolare Sibari e la Sibaritide, che rappresentano la vera grande piana della Calabria, con tutti i suoi processi economici e produttivi: il distretto agro-alimentare, le grandi strutture turistico-ricettive, le risorse culturali (scavi di Sibari, Museo della Sibaritide, Codice Purpureo di Rossano, le Grotte di Sant’Angelo di Cassano, ecc.), i Laghi di Sibari, il Porto di Corigliano, l’area urbana Corigliano/Rossano, il porto di Cariati, il costruendo nuovo Ospedale, ecc.». Papasso sollecita quindi «un collegamento metropolitano veloce che acceleri i tempi di percorrenza fra la stessa Area Urbana con Sibari e la Sibaritide, in maniera tale da permettere veloci interscambi e, soprattutto, ai cittadini della Sibaritide e dell’Alto Jonio, di raggiungere in tempi ristrettissimi la città capoluogo e il sistema universitario». I costi dell’operazione, secondo Papasso, «non dovrebbero essere eccessivi: esiste già la linea ferrata di collegamento con la stazione Vaglio Lise, forse occorre adeguarla e farvi circolare nuovi vettori veloci. Anche per questo progetto si potrebbe attingere ai Pisl e, comunque, ai fondi strutturali». «Se faremo questo – conclude Papasso -avremo anche raggiunto il sogno di aver realizzato una grande “città” e l’integrazione territoriale di tutta la provincia».

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