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LAGONEGRO – È terminata la fase di notifica degli avvisi di garanzia alle 35 persone indagate (trentasette in un primo momento) per l’inchiesta relativa agli appalti “pilotati” nel comune di Castelluccio Superiore. A comunicarlo è il Procuratore capo della Repubblica di Lagonegro Vittorio Russo, che ha coordinato personalmente le indagini condotte dai carabinieri del Norm della locale compagnia, coadiuvati dagli agenti del nucleo investigativo di polizia ambientale appartenenti al comando regionale di Rotonda del corpo forestale dello Stato. Il caso era scoppiato nello scorso mese di gennaio, dopo un esposto presentato alla magistratura e a seguito della conclusione delle attività investigative da parte degli inquirenti: «un’istruttoria complessa e corposa» la definisce il Procuratore, dalla quale è emersa una gestione «allegra, destinata ad amici di amici e sempre alle stesse aziende» con al centro l’ufficio tecnico di Castelluccio e quello per la difesa del suolo di Lagonegro, finalizzata alla «concessione e alla realizzazione di numerosi appalti per lavori pubblici».
Incluse le opere di valorizzazione dell’oasi naturalistica della Peschiera, tra Castelluccio e Latronico, quelle di consolidamento di fosso Magliocco e di ristrutturazione di Casa Pizzo, sede che ospita gli uffici del municipio.
Proprio questo edificio è oggetto di una perizia choc, secondo cui il palazzo sarebbe stato costruito «non proprio a regola d’arte» e collaudato «senza le opportune verifiche di sismicità e stabilità» prima di modificarne la destinazione d’uso; senza adottare «le opportune cautele – aggiunge Russo – e senza nemmeno prendere in considerazione la morfologia del terreno particolarmente inclinato sul quale si erge, che potrebbe essere soggetto a rischio franoso; pericolo che tuttavia non consideriamo imminente altrimenti saremmo intervenuti».
102 pagine a firma di Nicola Augenti – l’esperto nominato dalla procura – che evidenziano retai gravissimi commessi tra il 2011 e il 2013, dalla truffa aggravata ai danni dello stato alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, dall’abuso d’ufficio al falso ideologico, dalla rivelazione di notizie all’esercizio abusivo della professione: attribuiti dai pubblici ministeri ad una rete di amministratori ed imprenditori che ruotava intorno alle figure dell’ex assessore all’istruzione di Castelluccio Eugenio Pasini e del suo collaboratore Francesco Altamura e nella quale spiccano i nomi dell’ex primo cittadino di Castelsaraceno Domenico Muscolino e di quello di Lauria attualmente in carica Gaetano Mitidieri, coinvolto però in veste di tecnico.
«Gli interrogatori di garanzia cominceranno nelle prossime settimane – ha affermato il Procuratore – li sto disponendo in queste ore accogliendo le richieste degli avvocati presentate in tal senso e non è escluso che qualche posizione venga ulteriormente stralciata. Verosimilmente li terremo tutti contestualmente durante il mese di aprile, una volta terminate le festività pasquali. L’impianto generale, che mi pare ben strutturato, sarà quindi sottoposto al vaglio del Gip per cui, compiuti tutti gli adempimenti necessari e considerato che non sussistono esigenze di misure cautelari, a maggio verrà fissato il rinvio a giudizio per il dibattimento che potrebbe avere luogo in autunno».

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