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AVELLINO- Trentuno vittime in venticinque giorni. Sono i numeri dei decessi per Covid dall’inizio dell’an – no in Irpinia. Sono i numeripiù gravi di una quarta ondata che in termini di contagi sta ora piano piano calando, dopo il picco dell’ultima settimana. Venticinque i decessi registrati al Moscati, sei al Frangipane. Nelle ultime ventiquattro ore sono due le vittime alla Città Ospedaliera. Nella serata di domenica è deceduto nella terapia sub-intensiva del Covid Hospital dell’Azienda Moscati, un paziente di 92 anni di Quindici, ricoverato dal 20 gennaio scorso.

Ieri mattina, nella terapia intensiva del Covid Hospital, è spirato anche il dottore Ettore Volpe, 85 anni originario di Montella ma da anni residente ad Avellino, ricoverato dal 13 gennaio scorso in terapia subintensiva ed entrato il 21 in terapia intensiva. Un vero pioniere della ematologia in Irpinia. Grazie al suo impegno era nato in Irpinia il primo Centro di Trapianto del Midollo, quello che aveva consentito non solo di avere una struttura all’avanguardia, ma di diventare un riferimento per tutta la Campania. Sette i medici uccisi dal Covid in Irpinia negli ultimi due anni.

Nella triste lista a cui si aggiunge il professore Volpe ci sono anche il ginecologo Leonardo Nargi, l’anestesista Sergio Pascale, l’infettivologo Mario Claudio Magliocca, lo psichiatra Eduardo Ferri, Luigi Russo medico di famiglia di San Sossio Baronia e il Cardiologo Giuseppe Aldo Spinazzola, primo medico irpino stroncato dal coronavirus durante la prima ondata della pandemia nel maxi focolaio di Ariano Irpino. Tantissimi i messaggi che sono giunti da ex pazienti e familiari di quanti negl i anni si sono trovari a combattere contro leucemie e malattie ematologiche.

«Sono addolorato per la morte del caro Ettore Volpe, dottore di primo rango, luminare del suo settore – spiega il già manager dell’Azienda Ospedaliera Moscati, Giuseppe Rosato -. Con lui la medicina irpina ha ottenuto preziosi risultati come la realizzazione del reparto di ematologia al Moscati, piuttosto che la realizzazione di un centro di trapianti di midollo per il settore. E’ un brutto giorno per tutta l’Irpinia. Era un grande professionista, ma anche un uomo di grande umanità e sensibilità. Con il suo lavoro è riuscito a realizzare un centro di riferimento, evitando a tanti malati di emigrare altrove per curarsi. Ettore era un mio amico, è stato un faro dell’azienda ospedaliera. E’ arrivato al Moscati dopo una lunga esperienza all’ospedale San Gennaro di Napoli. Ettore è stato anche un grande primario che fatto crescere al suo fianco tanti professionisti. Ha creato e diretto L’Ail. Lo ricorderò sempre al lavoro, di giorno e di notte, nel suo reparto che guidava da grande manager nello storico quarto piano della vecchia sede del Moscati di viale Italia».

La cerimonia funebre del medico deceduto che lascia la moglie e tre figli, si è svolta nel pomeriggio di ieri nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria in Via Degli Imbimbo, la salma è stata tumulata a Montella.

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