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SI attendeva con ansia l’esito del test del Dna effettuato sul cadavere di Dominik H. – questa l’inziale del cognome –  il trentaduenne, che si è suicidato nella sua abitazione di Monaco di Baviera lo scorso 22 aprile. Gli investigatori, infatti, credevano che potesse essere proprio lui la persona che la notte del 28 maggio scorso aveva ucciso l’ingegnere potentino Domenico Lorusso.

Purtroppo l’esame del Dna ha dato esito negativo. Dominik – ironia della sorte altro non è che Domenico in tedesco – non è l’assassino anche se per la polizia tedesca, negli ultimi tempi, era proprio lui il principale indiziato.  

Contro di lui una serie di indizi: in primis la vicinanza della sua abitazione al luogo  dove Domenico è stato colpito a morte.

Rimane, però, un mistero il motivo per cui, poco prima che la Polizia di Monaco di Baviera facesse irruzione nel suo appartamento , l’uomo si sia suicidato. Nella sua abitazione  gli investigatori  hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale tra pistole, coltelli  munizioni, armi ad aria compressa e due pistole a gas. Un arsenale detenuto illegalmente 

Da quel 28 maggio del 2013 la polizia non ha mai smesso di cercare l’assassino di Domenico Lorusso colpito a morte con un coltello per avere difeso la sua fidanzata che poco prima era stata insultata da un uomo.

Ben 7400 i cellulari che quella sera hanno aggangiato la cella nei pressi del lungo fiume Isar sono stati identificati. Questo ha consentino di trovare un nuovo testimone. Un professionista, che si trovava di passaggio nella zona mentre Domenico veniva ucciso, che, però,  non si era allarmato più di tanto perché aveva pensato a una banale lite che si sarebbe risolta in un nulla di fatto.

Questo uomo, però, potrebbe avere visto in volto l’uomo che ha ucciso Domenico Lorusso. Uomo che dopo averlo accoltellato si è allontanato dal luogo del delitto come se nulla fosse e che fino a oggi non ha ancora un nome e un volto. 

Si pensava che Dominik H. potesse essere il killer di Domenico. Purtroppo ilo test del Dna effettuato sul sangue del trentaduenne comparato con le tracce biologiche rinvenute sul luogo del delitto hanno escluso che sia stato lui ad accoltellare a morte Domenico Lorusso.

 

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