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PISTICCI – Gli agenti del Commissariato di Pisticci hanno portato a termine un’importante operazione di Polizia, che si è conclusa con la denuncia di due uomini all’Autorità giudiziaria per furto aggravato, commesso in concorso tra di loro, con il recupero dell’intero bottino di cui i manigoldi si erano impossessati e consistente in 8.000 euro in contanti.
L’indagine è stata condotta dal settore Anticrimine, diretto dal commissario capo Gianni Albano.
Sabato scorso la Volante si fermata presso un’abitazione privata a Pisticci, dove era stato segnalato un furto. Il derubato ha riferito che nei giorni precedenti, in più occasioni, si era recato presso l’Ufficio postale per prelevare la somma di 13.000 euro, a lui necessaria per urgenti commissioni.
Ottenuto l’importo, lo aveva riposto in una busta per spedizioni postali e conservato in una cassetta metallica nella propria camera da letto. La mattina di sabato, recatosi in camera da letto per riporre degli effetti personali all’interno del cofanetto, l’uomo si era accorto con grande sconforto che, al suo interno erano presenti solo 5.000 euro, con un considerevole ammanco di 8.000 euro. Quindi ha contattato immediatamente il Commissariato pisticcese.
Gli agenti hanno eseguito un particolareggiato e dettagliato sopralluogo, orientando subito le indagini su persone vicine, per amicizia, al malcapitato. Una intuizione, questa, confermata dall’assenza di segni di effrazione, nè in corrispondenza degli accessi all’abitazione, nè al suo interno. Quindi hanno acquisito una serie di testimonianze e riscontri, che hanno consentito di restringere il campo delle ricerche attorno a due coniugi pisticcesi, lontani parenti del derubato e molto vicini allo stesso. Gli stessi sono stati ascoltati in merito all’accaduto, riferendo versioni contrastanti, e facendo trapelare un evidente stato di nervosismo. Così, l’iniziale spavalderia e sicurezza, gradualmente lasciavano il campo al rimorso per il vile gesto commesso, fino a giungere alla completa confessione di entrambi. Infatti, nei giorni precedenti e anche la mattina del 21 febbraio, approfittando dell’assenza del derubato dall’appartamento vi si erano introdotti, recandosi a colpo sicuro presso la stanza da letto, dove era conservata la cassetta metallica coi soldi. Conoscevano bene il posto dove la stessa era nascosta perché nei giorni precedenti, con scuse di circostanza e di facciata, erano riusciti a penetrare nell’appartamento preso di mira, acquisendo utili informazioni per la commissione del furto.
Nella loro abitazione è stata poi rinvenuta la refurtiva. Una parte era celata in una busta di plastica riposta a sua volta all’interno di un intercapedine fatta ad hoc, di un armadio; la parte più cospicua anch’essa in una busta in plastica, invece, si trovava all’interno degli ingranaggi di un vecchio videoregistratore collocato in soffitta.
La somma di denaro recuperata pari a 8.000 euro è stata restituita al denunciante, che ha rivolta attestati di riconoscimento e di ringraziamento alla Polizia di Stato.

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