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REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 700 mila euro ad un imprenditore oleario, Vincenzo Oliveri, di 61 anni, con interessi anche nei settori alberghiero e della ristorazione, coinvolto in alcune inchieste per truffa. Il sequestro è stato eseguito in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. 

I beni sequestrati consistono in un fabbricato e in un terreno a Gioia Tauro. A Oliveri nel 2013 erano già stati sequestrati beni per 325 milioni. Vincenzo Oliveri è fratello di Antonio, di 50 anni, stabilitosi da tempo in Abruzzo, indagato anch’egli insieme allo stesso Vincenzo in vari procedimenti penali. Tra questi quello denominato “Aristeo”, che ha visto le diverse aziende del “Gruppo Oliveri” coinvolte nella commissione, secondo quanto riferiscono gli investigatori, di reati associativi, truffa aggravata, frode in commercio, emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti ed indebita percezione di contributi europei per il sostegno all’agricoltura.

Il nuovo sequestro è scaturito dagli ulteriori accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria alla Dia, che hanno consentito di accertare la riconducibilità a Vincenzo Oliveri di ulteriori due immobili, tramite una società, già sottoposta a sequestro, che opera nel settore dell’agricoltura. 

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